MARCO GALVANI
Cronaca

Dalle tute blu al commercio "Temiamo scenari critici"

La Cgil sul destino di centinaia di lavoratori attualmente in cassa Covid. Il 31 ottobre scade il blocco dei licenziamenti in molti settori in difficoltà

di Marco Galvani

Dalla Gianetti Ruote di Ceriano Laghetto alla Icar di Monza. Dall’Adac alla Alco di Varedo e alla ex Galimberti di Limbiate oltre alle crisi "più contenute" nel tessile e nel chimico. Con l’incubo del 31 ottobre, quando finirà il periodo di blocco dei licenziamenti. "Abbiamo visto quello che è successo nel settore metalmeccanico e temiamo che lo stesso possa succedere anche negli altri settori", la preoccupazione di Pietro Occhiuto, segretario della Fiom Cgil. Dopo la pausa estiva, la ripresa del comparto metalmeccanico è segnata dal caso Gianetti che "ancora non sta trovando sbocco".

Il 9 settembre è fissata l’udienza in Tribunale a Monza per condotta antisindacale mentre "attendiamo a breve una nuova convocazione dal ministero". Perché "dopo 75 giorni dall’apertura della vertenza - il 3 luglio -, periodo assegnato per cercare di trovare soluzioni condivise, dal 16 settembre l’azienda potrà procedere con i licenziamenti dei 152 lavoratori". In sospeso anche i 137 addetti della Icar di Monza, in cassa straordinaria per concludere le commesse attive, e i 56 della Adac, club automobilistico tedesco che fornisce servizi e assistenza nei viaggi all’estero. La sede di via Borgazzi a Monza verrà chiusa e i servizi spostati in Spagna, Grecia e Germania: "Una delocalizzazione in altri Paesi europei che genera una sleale concorrenza interna alla stessa Europa", denuncia Matteo Moretti della Filcams Cgil.

Chiamato a seguire anche il destino dei 33 lavoratori della Alco di Varedo, in concordato preventivo, ma con la prospettiva di essere integrati dalla Nigros, e dei 50 della ex Galimberti (12 magazzinieri e 38 impiegati in cassa straordinaria) visto che "Euronics ha acquisito soltanto il negozio". Tra commercio, mense e ristorazione, "765 aziende hanno chiesto la cassa Covid, ma quando a fine ottobre scadrà il blocco dei licenziamenti temiamo uno scenario critico". Più contenuti i timori (e i numeri) nel tessile, chimico e manifattura: "La fabbrica di camicie Cit di Arcore, da un anno è in difficoltà. Per ora i lavoratori sono in cassa, ma temo che entro il prossimo anno avremo 35 esuberi – la prospettiva del segretario Filctem Ermanno Donghi –. Nella chimica, in difficoltà la SterilMilano di Monza, Axalta di cavenago con 13 esuberi dichiarati e la Zincol Ossidi che si trasferisce in Liguria e prevediamo 20 esuberi".