STEFANIA TOTARO
Cronaca

"Curatemi in carcere". Il piromane chiede aiuto

Arresto convalidato: aveva provocato un incendio i n un palazzo con 12 famiglie. La settimana prima solo il negoziatore lo aveva fatto uscire dal suo appartamento.

"Curatemi in carcere". Il piromane chiede aiuto
"Curatemi in carcere". Il piromane chiede aiuto

"Non volevo fare del male a nessuno, ma devo curarmi, anche in carcere se non ci sono alternative". Fermo convalidato e resta dietro le sbarre. A.F., il 56enne che sabato scorso alle 13 a Villasanta ha dato fuoco al suo appartamento al quinto e ultimo piano di un caseggiato popolare in via Buozzi causando l’evacuazione di 12 famiglie ed è stato sottoposto a fermo per incendio doloso, ha risposto ieri mattina nella casa circondariale di Monza all’interrogatorio di garanzia dell’udienza di convalida. L’uomo, in cura al Centro psico sociale di Monza, il lunedì precedente si era barricato in casa inveendo e minacciando di farsi del male e soltanto l’intervento del negoziatore del Comando provinciale di Monza dei carabinieri l’aveva distolto dai propri propositi violenti. Lo stesso soggetto, lo scorso luglio, aveva aggredito un medico del Policlinico di Milano, a cui aveva spezzato un femore in tre punti saltandogli sopra con tutto il proprio peso perché l’ospedale non voleva dimettere la sua anziana madre ricoverata.

Dopo l’ultimo episodio dell’incendio doloso, il 56enne era stato ricoverato nel reparto di psichiatria dell’ospedale San Gerardo di Monza dove, alle dimissioni, è arrivato l’ordine di fermo da parte del pm di turno in Procura a Monza, il sostituto Stefania Di Tullio, che aveva chiesto la convalida del fermo e la conferma della misura di custodia in carcere. La giudice monzese Silvia Pansini ha accolto le richieste della pm, disponendo che l’indagato resti dietro le sbarre. Anche perchè al momento A.F. non avrebbe un posto dove tornare. L’appartamento è stato seriamente danneggiato dalle fiamme e la situazione familiare del 56enne è complicata perché anche la moglie sarebbe sottoposta ad un ricovero. "Viviamo nella paura, un continuo clima di tensione perché non sai mai cosa aspettarti", hanno sostenuto i vicini. Di contro l’uomo, che ha precedenti di polizia per reati contro la persona ed è in cura per disturbi del comportamento, a marzo scorso è stato dichiarato invalido permanente al 100%. Ma finora non risulta infermo di mente.