DARIO CRIPPA
Cronaca

Cumuli di rifiuti senza controllo. Con i droni a caccia di illeciti. Sequestrate due aree abusive

Un terreno a semitativo trasformato in deposito di motori, gomme ed elettrodomestici. In via delle Industrie smaltivano scorie industriali, a Misinto in arrivo maxi multa da 30mila euro.

Cumuli di rifiuti senza controllo. Con i droni a caccia di illeciti. Sequestrate due aree abusive

Cumuli di rifiuti senza controllo. Con i droni a caccia di illeciti. Sequestrate due aree abusive

I cumuli di rifiuti si alzavano uno dopo l’altro. I furgoni entravano e uscivano, pieni e vuoti. Tutto documentato dai droni inviati in perlustrazione da polizia provinciale e Arpa. Si è chiusa ieri (per il momento) un’imponente operazione – progetto “Squadra Mobile” – sotto l’egida della Questura di Monza e Brianza, contro l’illecito stoccaggio e smaltimento di rifiuti, per accertare e sanzionare le molteplici forme di illiceità nel delicato settore della tutela ambientale. Le attività, coordinate a livello centrale dallo SCO, sono state condotte dagli agenti delle Squadre mobili in 33 province italiane col supporto specialistico delle Agenzie regionali per la protezione ambientale e della polizia provinciale.

All’esito dei tre giorni di intense attività operative, sono state sottoposte a controllo oltre 168 aree sospettate di essere adibite all’illecito stoccaggio e conservazione dei rifiuti, 40 delle quali sono state sottoposte a sequestro. Più di 1. 763 i soggetti identificati, 103 persone sono state denunciate in stato di libertà per reati connessi all’illecita gestione dei rifiuti, 2 persone arrestate in flagranza di reato e oltre 85 violazioni amministrative rilevate per un importo superiore ai 200mila euro. Le attività di verifica sui siti controllati proseguiranno nei prossimi giorni a cura delle singole Agenzie regionali per la protezione ambientale, al fine di valutare la sussistenza di ulteriori illeciti amministrativi e penali.

Più nel dettaglio, in questa provincia, con la collaborazione di Arpa Lombardia e Comando della polizia provinciale di Monza e della Brianza, sono stati raggiunti tre risultati operativi significativi.

A Monza sono state sottoposte a sequestro penale preventivo due aree. La prima di circa 500 mq adibita allo smaltimento di rifiuti: sono stati indagati per reati ambientali i proprietari, due cittadini egiziani. L’area è quella in via Valosa di Sopra: destinata a semina era stata acquistata dper farci tutt’altro. Avevano recintato e pavimentato l’area abusivamente, con violazioni innanzitutto di natura edilizia, ci avevano costruito un paio di baracche e l’avevano destinata (cambio d’uso illecito) a smaltirci rifiuti elettronici, gomme, scarti edili, motori. Almeno sei i furgoni adibiti all’attività illecita intercettati dai droni, fondamentali per vedere oltre la recinzione utilizzata per nascondere quanto avveniva davvero all’interno dell’area.La seconda area individuata nel corso delle indagini, non è molto lontana: oltre 2.500 metri quadri in viale delle Industrie all’interno di una ditta già operativa nel settore della gestione e smaltimento di rifiuti anche industriali. Anche qui, sono stati registrati cumuli di rifiuti abusivi, oltre i quantitativi annunciati, saliti all’incirca dai 50 (consentiti) ai 500mila metri cubi effettivi. Sono stati indagati per reati ambientali i due rappresentanti (cinesi) della società titolare del sito. Sotto sequestro la porzione di area con i cumuli abusivi.

L’inchiesta si è estesa anche in Provincia dove è stata controllata una ditta operativa nel commercio dei rottami a Misinto con un’area di oltre 7.500 mq, contestando diverse violazioni amministrative al titolare sempre in materia ambientale. In questo caso, le autorizzazioni allo smaltimento di rottami e rifiuti ferrosi c’era, ma sono state riscontrate violazioni di natura amministrativa che potrebbero comportare a sanzioni fino a 30mila euro. Nessun illecito penale come nei due casi di Monza, però, e quindi nessun sequestro dell’area.

L’attività di controllo è stata preceduta da un’attività informativa, sempre in collaborazione con Arpa Lombardia e personale della polizia provinciale, analizzando foto satellitari e riprese aeree effettuate con l’uso di droni su ditte che maggiormente presentavano elementi di criticità ambientale.L’attività rientra nella costante azione di prevenzione e monitoraggio condotta dalla polizia di Stato, in un settore che da decenni rappresenta una fonte di ingente, illecito profitto anche per le organizzazioni criminali.