
Andrea Santambrogio e il suo cubo di Rubik (Brianza)
Cesano Maderno (Monza), 21 luglio 2014 - Tanti, della vita, non ci capiscono mai un "cubo". Ma c’è anche qualcuno che, grazie a un cubo, nel labirinto della vita, sa sempre, o quasi, prendere la strada migliore. Come Andrea Santambrogio, 28enne brianzolo che, per questo, ringrazia ogni giorno mister Erno Rubik. Già, è proprio grazie all’invenzione del professore di architettura e scultore ungherese, giusto 40 anni fa, che il giovane di Cesano ha imparato a come districarsi nelle scelte quotidiane, a come vedere sempre tutti i lati e tutte le sfumaure di una situazione. Lui, infatti, è un "fuoriclasse" del settore, con un palmares ricco di titoli e record italiani e mondiali. "Lo risolvo in 11 secondi con due mani – dice – in 20,9 secondi con una mano. Poi so farlo anche bendato, in 2 minuti e mezzo, e con i piedi, anche se non mi sono molto allenato, in 4 minuti". Vederlo all’opera, per chi ci ha provato magari solo qualche volta, perdendo facilmente pazienza e speranze, è sbalorditivo. Come fosse un mago. Invece, non c’è trucco e non c’è inganno. Solo studio, metodo, intuizione, allenamento. Tutto comincia da ragazzino, quando per caso s’imbatte in un video su youtube con protagonista il "cubo magico". "Mi ha subito affascinato – ricorda il giovane, qualche lavoretto saltuario e tante idee in cantiere – così ho iniziato a cercare sul web come si risolveva. Ho scoperto che ci sono degli algoritmi, mi sono informato sui metodi base e da lì poi ho sperimentato metodi sempre più avanzati".
Migliorando sempre più le performance, tanto da diventare uno dei top player del gioco in Italia e fuori confine. E grazie al continuo addestramento che connette indissolubilmente mente e corpo, in un frullare di sinapsi e falangi, si è aperto nuovi orizzonti anche nella routine quotidiana. Il sogno di Andrea? «Vincere un mondiale». Battendo una concorrenza agguerritissima, con un australiano e un olandese che impiegano appena 5 secondi.
di Alessandro Crisafulli