MARTINO AGOSTONI
Cronaca

Covid, a Monza doppio esame gratuito per ottomila

Test sierologico e tampone eseguiti insieme su un campione di lavoratori a contatto col pubblico. Dati utili per uno studio epidemiologico

Il progetto Monza consapevole

Monza, 24 giugno 2020 -  Il test sierologico e il tampone sono eseguiti contemporaneamente, il risultato del test viene dato entro massimo 48 ore e solo se è positivo fa partire l’analisi del tampone il cui esito arriva subito dopo. Quindi, rispetto all’esecuzione del solo test sierologico, non c’è il timore per chi dovesse risultare positivo di restare bloccato in quarantena in attesa di poter fare il tampone e averne l’esito.

È questo il sistema di screening di “Monza Consapevole“, il progetto di ricerca e verifica dei contagi da coronavirus avviato in città a inizio settimana ed il primo in Italia ad applicare in modo allargato, su un campione previsto di 8mila persone, il doppio controllo assieme: prima la verifica col sierologico per vedere se si è venuti in contatto con il virus e, se positivo, subito dopo quella col tampone per sapere se il contagio è ancora in corso. Il progetto nasce dall’iniziativa delle famiglie monzesi Rovati e Fumagalli, i primi alla guida di Rottapharm Biotech e gli altri ex patron della Candy, che assieme al Comune e con la collaborazione di Ats Brianza, i laboratori monzesi di Synlab, l’università Bicocca e anche il consorzio Vero Volley, hanno organizzato una campagna di test gratuiti in città con gli obiettivi di ampliare i controlli sui contagi e di raccogliere dati per eseguire una ricerca scientifica sulla diffusione del Covid.

Il progetto mette a disposizione 8mila test doppi, per un valore di circa mezzo milione di euro, e assieme all’Amministrazione comunale e con la supervisione normativa di Ats per il rispetto dei protocolli sanitari regionali si è scelto di proporli alle attività monzesi con personale che lavora a contatto con la gente: lunedì i primi test di prova sono stati eseguiti su 240 volontari che durante l’emergenza si sono messi a disposizione della città, tra cui quelli dei gruppi della Protezione civile comunale, gli Alpini e Monza Soccorso. Ieri sono state inviate 3.808 email ad altrettante società cittadine con l’invito a partecipare al test che punta a raggiungere il campione di 8mila persone: le categorie scelte sono quelle dei lavoratori della grande distribuzione, a partire dalle cassiere dei supermercati che hanno lavorato durante il lockdown, le educatrici degli asili che stanno riprendendo le attività coi bambini nei campus estivi, i negozianti e i loro commessi, e le attività artigianali. L’invito fornisce le istruzione per prenotare giorno e ora del test che viene eseguito alla Candy Arena, in uno spazio del palazzetto dello sport del Vero Volley convertito a punto di prelievo con anche la collaborazione di volontari dell’Avis. Il sistema è in grado di accogliere fino a 500 persone al giorno: per l’esecuzione di test e tamponi servono pochi minuti, mentre i campioni raccolti vengono mandati ai laboratori Synlab che sono in grado di dare gli esiti entro 48 ore. "Questo progetto è un regalo che le famiglie Rovati e Fumagalli fanno alla città – commenta il sindaco Dario Allevi –. È un sistema di monitoraggio molto importante e abbiamo scelto di proporlo ai lavoratori a contatto con il pubblico per dare a loro un messaggio di tranquillità e a tutti i cittadini di sicurezza".

"Ancora una volta – aggiunge il vicepresidente della Regione, Fabrizio Sala – si dimostra la grande capacità brianzola di fare sistema, attraverso un aiuto concreto". Beppe e Aldo Fumagalli, in rappresentanza di Ucid, l’Unione cristiana imprenditori dirigenti, aggiungono che "l’obiettivo è aiutare le microimprese monzesi a ritrovare la dinamicità di sempre", mentre la conclusione del progetto avrà anche una finalità di ricerca scientifica. I risultati dei test accompagnati anche da un questionario anonimo comporranno i dati che saranno elaborati dall’università Bicocca per realizzare uno studio sulla diffusione dell’epidemia. "Avremo un’idea precisa di quanto il virus abbia circolato nella nostra comunità, partendo da uno specifico settore produttivo – spiega Lucio Rovati, presidente di Rottapharm Biotech -. Correleremo il dato con la sintomatologia negli ultimi mesi e individueremo le possibili infezioni in atto".