
Emergenza Covid-19
di Barbara Calderola
Novantuno morti dall’inizio della seconda ondata, 73 a Vimercate, 18 a Carate. E’ il bilancio che pesa di più "i numeri raccontano l’impatto della pandemia, ma non la sofferenza che c’è dietro a ogni vita spezzata", dice Nunzio Del Sorbo, direttore generale dell’Asst. Le statistiche non riescono a descrivere il dramma di chi non riesce più a respirare, "ma resta lucido fino alla fine", spiegano i medici in prima linea. La malattia toglie anche la possibilità dell’ultimo abbraccio con i familiari, "uno degli aspetti più duri di questa esperienza - sottolinea il direttore -. Gli sforzi per curare si accompagnano a un’umanità commovente in corsia". Occhi e volti che non si possono dimenticare, "i pazienti ti scavano dentro", confermano dalla trincea.
E’ la tempesta emotiva che vive chi fatica a rassegnarsi davanti all’inevitabile. L’offensiva autunnale allunga la lista delle croci, fra il primo lockdown e l’ultimo mese il numero è salito a 350.
Chi ha perso la battaglia contro il Sars Cov 2 ha in media 80 anni e molto spesso altre malattie. "Il lutto è l’aspetto con il quale nessuno addetto ai lavori vorrebbe mai confrontarsi - aggiunge Del Sorbo -. Ma la tenacia e la generosità che avverto ogni giorno mi fanno sentire più legato di prima agli uomini e alle donne che vi operano. Il mio ringraziamento non compenserà mai l’impegno che ci mettono".
La lotta va avanti, il virus rallenta, ma non si ferma. Ieri, per la prima volta c’è stato un calo nei ricoveri "ma è presto per dire se la flessione è una tendenza, oppure no".
In città i degenti scendono a 197 (-4), dei quali 8 in terapia intensiva e 65 in assistenza respiratoria (58 sotto casco), altri 55 (-5) sono a Carate, dei quali 46 gravi. In totale 252. Stabile il personale contagiato, o in quarantena: 111. E in pronto soccorso ci sono cinque malati in attesa di essere trasferiti in reparto.