"Costretti a prendere due corse prima"

Viaggiatori esasperati e stanchi dei disservizi: le tratte nel Lecchese sono tra le peggiori in Lombardia

"Un disastro difficile da spiegare. Sembra lo facciano apposta". A palesare il dubbio che il novembre nero per i pendolari lombardi non sia stato un incidente di percorso, ma magari sia dipeso da una precisa volontà politica, è Francesco Ninno, 57 anni, portavoce del Comitato dei pendolari del Meratese, dove abita, eletto rappresentante dei viaggiatori di tutta la Lombardia.

"È da una quindicina d’anni che prendo il treno ogni giorno, per andare a lavorare, mica per giocare, ma disservizi tanto diffusi sinceramente non me li ricordo – commenta Francesco Ninno –. Alle coincidenze, non solo ferroviarie, credo poco. Il sospetto è che ai vertici di Trenord non interessi molto quello che sta accadendo, forse perché, con il nuovo contratto di servizio, non sono più previsti i bonus per il mancato rispetto degli indici di affidabilità, a partire dalle rilevazioni del 2024. Oppure mi viene da ipotizzare che in Regione Lombardia abbiamo deciso di puntare sulla mobilità stradale, da quando Ferrovie Nord Milano, che è controllata proprio dalla Regione, ha acquisito una parte della Milano Serravalle".

Certo, anche Ninno riconosce che qualcosa è stato fatto per provare a migliorare il servizio ferroviario, ma è altrettanto evidente che non basta, perché non funziona a dovere: "I treni nuovi sembra quasi che si guastino tanto quanto quelli vecchi, che hanno sostituito. Per sperare di arrivare a destinazione in orario, siamo costretti a prendere almeno due partenze precedenti, molti di noi sono veramente stufi – esplicita Francesco –. Ho sentito con le mie orecchie degli studenti contenti di andare a studiare all’estero, solamente per risparmiarsi questo calvario quotidiano dell’incognita dei treni. Occorre fare molto di più per il trasporto pubblico locale, anche perché noi pendolari non abbiamo alternative per i nostri spostamenti quotidiani".

Con le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 ormai alle porte, il rischio per i lombardi è inoltre quello di subire una figuraccia planetaria in diretta tv.

"ll trasporto ferroviario lombardo, specialmente in provincia di Lecco, non esce proprio dal tunnel – rincara la dose, dai banchi di opposizione, il consigliere regionale dem Gian Mario Fragomeli –. Anzi, i treni che si muovono da e verso Lecco sono tra i peggiori in Lombardia. E i numeri peggiorano ancora rispetto al passato".

Daniele De Salvo