Corruzione alla polstrada, scarcerato anche l’agente Ponticelli

Quasi tutti gli indagati ormai sono usciti dal carcere. Manca solo l’ultimo poliziotto

Dopo la raffica di revoche e sostituzioni delle misure agli arresti domiciliari, arriva anche la scarcerazione di uno dei poliziotti della stradale accusato di corruzione. La gip del Tribunale di Monza Pierangela Renda ha accolto la richiesta presentata da Pasquale Ponticelli, difeso dall’avvocato Maurizio Bono.

La giudice, che ha ritenuto non più sussistenti le esigenze cautelari a carico del poliziotto che, essendo stato sospeso dal servizio in polizia, non può più commettere reati analoghi, ha disposto per Ponticelli gli arresti domiciliari. L’unico indagato ancora in carcere è il suo collega, Alessandro Masella, per cui c’è a questo punto, nell’evolversi della situazione del ‘fuori tutti’, da aspettarsi che vorrà seguire la stessa strada percorsa dagli altri accusati. A ‘minare’ l’ordinanza cautelare sul presunto malaffare alla stradale di Seregno è inizialmente intervenuto il Tribunale del Riesame di Milano, che ha annullato uno dopo l’altro gli arresti domiciliari per tre imprenditori indagati. Per mancanza di gravi indizi di colpevolezza sono stati rimessi in libertà Emilio Giussani, Ivano Santambrogio e Salvatore Rombolà, provocando il conseguente annullamento degli arresti domiciliari anche per l’ex comandante della stradale seregnese Gabriele Fersini. Poi per mancanza di esigenze cautelari la stessa sorte è toccata all’imprenditore Pasquale Prestifilippo. Dopo di lui l’avvocata Angela Mazzocchi e ora il poliziotto Pasquale Ponticelli.

S.T.