Coronavirus: ottanta decessi a Vimercate, bare in chiesa

Le vittime sono tutte over 65. Ma lunedì un uomo e due donne hanno lasciato la terapia intensiva, 200 i ricoverati positivi al tampone

Degli 80 deceduti metà sono persone venute da fuori, metà dalla Brianza

Degli 80 deceduti metà sono persone venute da fuori, metà dalla Brianza

Vimercate (Monza e Brianza), 24 marzo 2020 - Trenta bare riposano nella chiesa di Santo Stefano, da giorni la camera mortuaria dell’ospedale di Vimercate non riesce più a reggere il tragico bilancio da coronavirus e i feretri vengono trasferiti nell’antica prepositurale. Sono 80 i decessi finora dall’inizio dell’emergenza sanitaria, metà di persone venute da fuori, metà dalla Brianza. Ma ieri per la prima volta da quando il Covid-19 ha iniziato a colpire un uomo e due donne hanno lasciato la terapia intensiva. I tre hanno superato la fase peggiore della polmonite che sta decimando la popolazione e sono stati trasferiti fra i sub-acuti. Non sono del tutto fuori, ma stanno meglio.

Un segnale di speranza per chi lotta aggrappato alla vita e per i medici e gli infermieri che hanno accanto, tutti impegnati contro il nemico che fa paura. Perché va veloce, perché strappa agli affetti più importanti, perché non risparmia nessuno. Fra i 200 ricoverati positivi al tampone e sparpagliati un po’ in tutti i reparti convertiti in fretta e furia per accoglierli, ci sono anche tanti cinquantenniQui, la fotografia dei malati evolve come dappertutto, le vittime sono over 65, ma l’età dei contagi si abbassa. E per non aggiungere dolore a dolore e spezzare il legame con i familiari, l’Asst ha aperto un numero di telefono (039/6654086 attivo tutti i giorni dalle 9 alle 18), per fornire notizie ai parenti. Le richieste vengono inoltrate all’équipe che richiama appena possibile. La prima linea fotografata dai numeri è confermata anche dai volontari di pronto soccorso che fanno la spola da una casa all’altra, sono una ventina gli interventi giornalieri delle ambulanze che trasportano potenziali Covid. Per loro c’è il triage protetto, quindi la diagnosi e il percorso più adatto alla situazione. Non tutti i degenti da virus sono nelle stesse condizioni, ovviamente.

Per questo la mappa dell’epidemia aggiornata di giorno in giorno è uno strumento strategico. La curva e l’andamento dettano le mosse per intervenire. Gli ultimi dati fanno salire a 52 i casi a Vimercate, 35 a Concorezzo, 26 ad Agrate, 25 ad Arcore, 21 a Bernareggio, 17 a Cavenago, 16 a Cornate e Bellusco ,15 a Carnate, 14 a Busnago, 11 a Usmate e Caponago, 10 a Lesmo, 9 a Roncello e Ronco, 7 a Sulbiate e Mezzago, 5 a Ornago. Un bollettino di guerra, contro il quale è schierato un esercito di camici bianchi. Facce tirate, occhi cerchiati di chi non dorme da troppe ore, per gli angeli in corsia l’abbraccio di tutta la città. La direzione ha messo a loro disposizione uno psicologo che li aiuta a sopportare il dolore e la fatica.

Per sostenerli si moltiplicano messaggi, striscioni, poesie, canzoni, appelli, applausi e soldi, tanti soldi per comprare mascherine e macchinari e proteggerli dal bacillo-killer, un granello di sabbia che ha mandato in tilt l’ingranaggio. Per facilitare la tenuta del sistema sanitario si sono mobilitati tutti: volontari, famiglie, parrocchie, aziende e banche. Fra loro, Bcc Milano, che ha appena donato 50mila euro all’Asst. Si aggiungono ai 230mila raccolti dall’Azienda di Vimercate in pochi giorni grazie a un conto corrente dedicato. Il totale sfiora i 300mila euro, fondi extra, frutto della generosità di questa terra a sostegno dello sforzo per vincere la battaglia. Ecco l’Iban per contribuire: IT29M0569634070000020000X4, BIC: POSOIT22XXX, Banca Popolare di Sondrio, Agenzia 454 Vimercate, Piazza Papa G. Paolo II, 9.