
Alberto Elli, direttore della struttura
Giussano (Monza Brianza), 17 aprile 2020 - Situazione a dir poco “disperata“ all’interno della Rsa di via D’Azeglio, dove il Coronavirus sta facendo danni irreparabili. Non solo per i cinque decessi in tre giorni, alla Residenza Amica, manca personale. Il direttore Alberto Elli e il consigliere dell’Rsa Claudio Barbieri non sanno più dove sbattere la testa e chiedono aiuto: tamponi e personale. Tutti i decessi sono correlati al Covid-19, seppure al momento l’esito positivo risulti per un solo paziente. Si è infatti in attesa dei risultati dei tamponi.
Sono quindi cinque le morti accertate nella casa di risposo cittadina che accoglie 85 anziani. Sono 24 i tamponi risultati positivi, altri 12 sono in attesa del risultato. Altri 3 sono risultati negativi. In totale sono stati fatti 39 tamponi, ma anche gli altri ospiti dovrebbero esservi sottoposti, pur senza avere sintomi, poiché ultraottantenni e con diverse patologie. Su 106 dipendenti (alcuni anche esterni), 38 sono assenti. Un terzo del personale è a casa in malattia e serve urgentemente aiuto. Anche chi è sfebbrato e si è auto isolato, non può rientrare poiché non è stato sottoposto al tampone. Il presidente della struttura Alberto Elli impegnato a coordinare l’emergenza lancia un appello: "Abbiamo bisogno urgente di tamponi e cerchiamo personale Osa e infermieri, per assunzione. Garantiamo contratti di 3-6 mesi, chi fosse interessato quindi può contattare direttamente la struttura. Siamo davvero allo stremo, con il personale che lavora anche 15 ore al giorno, abbiamo inviato una Pec a tutti gli organi di competenza regionale e nazionale, noi non siamo un ospedale, che qualcuno ci aiuti. Inoltre abbiamo spostato, gli ospiti che sembrano sani, al terzo piano. La cucina l’abbiamo chiusa. I nostri anziani sono costretti a mangiare colazione, pranzo e cena nella loro camera, poiché vogliamo evitare al massimo ogni contagio. Invitiamo i parenti alla calma, purtroppo a volte non riusciamo a fare tutte le videochiamate. Siamo in una situazione di emergenza. Abbiamo messo 25 ospiti al terzo piano. Non possiamo metterli nella residenza (vuota) del centro diurno, poiché è un open space. E, con il poco personale, sarebbe ancora più difficile gestire l’emergenza. Chiediamo comprensione. Qualche famigliare ha chiesto se è possibile portare a casa il genitore. Ma certo. In questo momento non possiamo garantire che la struttura sia sicura. Anche perché per fare la sanificazione, la stanza deve stare vuota per un giorno. Dove mettiamo gli ospiti? In tanti anni non mi sono mai trovato in una situazione del genere. Siamo davvero in una situazione tragica".
Anche il consigliere (al secondo mandato) Claudio Barbieri è preoccupato e chiede aiuto: "Abbiamo speso 30mila euro per mascherine e materiale medico, all’inizio era introvabile, con un’Iva che è meglio non fare polemiche. Abbiamo fatto i salti mortali per trovarle, li abbiamo trovati in un’azienda di Molteno Se ci dicessero dove trovare i tamponi li acquisteremmo. Come ha fatto il Governatore Luca Zaia? Qui è un delirio. Inoltre, ci chiediamo come mai, nella nostra Brianza i test vengono analizzati solamente al San Gerardo di Monza. Anche loro sono allo stremo, oltre 500 al giorno non possono controllarne. Ho chiamato stamattina per due tamponi, abbiamo appuntamento il 23 e 25 aprile. E per avere risultati c’è un‘attesa di 12/14 ore. Come mai, non è stato attrezzato un altro ospedale? A che santo ci dobbiamo rivolgere? Sappiamo che la nostra amministrazione comunale ci è vicina e cerca di avere tamponi e darci tutto il sostegno possibile. Per fermare queste morti abbiamo bisogno di personale e tamponi". «Non abbiamo la possibilità la possibilità di accedere all’elenco del personale sanitario che è in mano al Ministero della Salute, abbiamo messo sulla nostra home page l’appello, due persone hanno dato disponibilità. Sappiamo che l’emergenza è anche in altre case di riposo e non solo in Lombardia. Questa emergenza ci ha travolti tutti come uno “Tsunami“ e che sia chiaro non puntiamo il dito contro nessuno. Ritengo che i tamponi siano difficili da reperire come il personale sanitario che purtroppo si amala".