BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Coronavirus, il dottore pensionato: "Torno al lavoro"

Vimercate, ematologo a riposo da dicembre: "Serviamo perché conosciamo il sistema, sosterremo i giovani"

Coronavirus (foto Torres)

Vimercate (Monza), 7 marzo 2020 -  L’emergenza l’aveva già spinto a mettersi a disposizione dell’ospedale come volontario. Una decisione comunicata via mail alla dirigenza. Contemporaneamente, l’Azienda gli ha chiesto la disponibilità a rientrare in servizio. E Domenico Restifo Pecorella, ematologo con 36 anni di carriera, gli ultimi a Vimercate, in pensione dal 31 dicembre, ha detto sì. Lo stress del sistema messo alla prova dal virus spinge l’Asst alla chiamata alle armi. E questo vale anche per lui, che è anche rappresentante del sindacato Anaao.

Che cosa dovrete fare? "Ci saranno da recuperare arretrati, l’attività ordinaria è stata rimandata, e medici addestrati come me al sistema informatico, senza il quale non funziona niente, sono immediatamente operativi. In linea generale credo nel principio che si debba fare largo ai giovani, ma capisco che in questa situazione uno specializzando impiegherebbe alcuni giorni nel prendere confidenza con i software. Tempo prezioso che, forse, adesso non si può perdere".

Si sente pronto? "Sento il dovere di dare una mano a pazienti e colleghi".

Ma questa emergenza l’ha sorpresa? "Che il virus girasse da tempo è più di un’ipotesi. Io stesso ho visto un paio di casi di polmonite catalogati all’inizio come influenza resistente che con il senno di poi potevano dipendere dal coronavirus. Saperlo sarebbe stato importante, come saranno importanti i prossimi giorni. Non sono un esperto ma questi bacilli possono avere due destini: diventare meno aggressivi, o, al contrario, diventarlo di più. È già successo. La Spagnola che nel 1918 fece milioni di morti era stata preceduta da una forma più leggera nel ’16. La stessa che mutò in qualcosa di ben più grave".

Cosa rischiamo? "La crisi del sistema sanitario. Le altre malattie serie – epatiti, infarti, ictus e tumori – non si fermano e il sovraffollamento alla lunga può diventare un problema. Dobbiamo fare in modo che non succeda. Per questo mi sono offerto di fare la mia parte. Seguite i consigli: fermare il contagio dipende anche dai nostri comportamenti".