
Andrea Monti sindaco di Lazzate e figlio di Cesarino Ceriano aveva intitolato l’arengario all’ex senatore
La targa con il nome di Cesarino Monti a cui è intitolato l’arengario comunale di Ceriano Laghetto coperta con l’avviso di giorni e orari di apertura di una mostra: una scelta che ha indignato il sindaco di Lazzate Andrea Monti, figlio di Cesarino. "Lasciamo in pace la memoria dei morti", scrive il primo cittadino di Lazzate sulle sue pagine social, riportando immagini inequivocabili su quanto accaduto nei giorni scorsi nella vicina Ceriano, dove dieci anni fa la giunta leghista di allora decise di intitolare l’ex asilo infantile, oggi arengario comunale, a Cesarino Monti, già sindaco di Lazzate e senatore, scomparso nel 2012. "L’amministrazione comunale ha deciso di coprire la targa che da un decennio intitola l’arengario cittadino alla memoria di mio padre, Cesarino Monti. Un gesto volgare e stupido, che non trova nessuna giustificazione", commenta l’attuale sindaco di Lazzate, Andrea Monti. Che aggiunge: "Mio padre non è stato un delinquente, un dittatore sanguinario o un criminale di cui bisogna cancellarne le tracce. Cesarino è stato un sindaco amatissimo, visionario, innovatore, rivoluzionario nel creare un modello nuovo, genuino e autentico di amministratore. È stato senatore, uno dei padri della Provincia di Monza e Brianza, già insignito del Premio Beato Talamoni, della Pila d’Oro e tante altre cose che è persino superfluo qui ricordare". Poi l’auspicio: "Spero si ponga rimedio a questo scempio, riconoscendo la memoria e il rispetto dovuti a tutti, anche se avversari politici. Si chiama democrazia, si chiama civiltà". Dall’amministrazione comunale di Ceriano si prova a minimizzare l’accaduto: "Era un avviso temporaneo che riportava giorni e orari di apertura della mostra ospitata in occasione degli 80 anni del 25 Aprile, da rimuovere a mostra conclusa. Non c’era nessuna volontà di oscurare nessun nome. È desolante vedere queste polemiche".
Sul caso è intervenuto anche Luca Santambrogio, presidente della Provincia: "Come rappresentante della Provincia e ancor prima come cittadino brianzolo non posso che schierarmi contro questo gesto irrispettoso, sintomo di una preoccupante noncuranza nei confronti della storia del territorio, una storia che proprio la mostra - che affronta il tema della deportazione nazifascista in Brianza - vuole contribuire a non dimenticare".
Gabriele Bassani