CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

L’impegno che fa la differenza. I volontari della Croce Rossa: "L’emergenza diventa routine"

Il Comitato di Monza accoglie trenta nuove reclute che hanno completato il corso base. Il referente Capellini: priorità al servizio, solo il tempo che avanza si dedica allo svago.

Il Comitato di Monza accoglie trenta nuove reclute che hanno completato il corso base. Il referente Capellini: priorità al servizio, solo il tempo che avanza si dedica allo svago.

Il Comitato di Monza accoglie trenta nuove reclute che hanno completato il corso base. Il referente Capellini: priorità al servizio, solo il tempo che avanza si dedica allo svago.

Diplomati trenta nuovi volontari del corso base della Croce Rossa: si tratta del primo approccio alla complessa realtà dell’ente di soccorso. Seguono poi altre lezioni per operatori di emergenza e urgenza, interventi internazionali e molto altro. Al corso si sono candidate inizialmente cinquanta persone, come spiega il referente Maurizio Capellini: dopo le attività che si sono svolte a febbraio e marzo, in trenta sono infine giunti all’idoneità.

"Abbiamo puntato su una informativa molto dettagliata di cosa significhi nella pratica quotidiana essere volontario Cri - spiega il coordinatore -, sottolineiamo il fatto che le persone devono ricavare il tempo per la Croce Rossa nella loro routine. Occorre dare priorità al servizio, poi il tempo che resta si può dedicare allo svago e agli amici". A volte succede che nonostante i turni programmati, capiti un problema personale a un collega che perciò richiede una copertura imprevista. Anche l’emergenza sul territorio deve rientrare nella propria routine quotidiana.

Un’evacuazione di un palazzo o di una scuola, un’esondazione del Lambro: ed ecco che il volontario smette i panni “civili” e indossa la divisa della Croce Rossa per rendersi immediatamente disponibile, sempre pronto a supportare la popolazione.

"Ho tre figli di 1, 3 e 5 anni - racconta Capellini -, mia moglie mi dà un grande supporto, accogliendo questo mio impegno. Il supporto dei familiari è indispensabile per un volontario". I volontari passano le notti in sede, pronti a partire secondo le chiamate. Il turno serale va dalle 20 alle 7.30, poi si torna a casa, il tempo di una doccia veloce e via di nuovo verso una giornata lavorativa in azienda. Proprio per questo motivo, su parecchie decine di persone che si presentano all’inizio, circa la metà completa il corso (il 5% si perde anche durante la frequenza). In un turno possono capitare due o tre interventi per arresto cardiaco, un’uscita per aiutare un anziano caduto dal letto che i familiari non riescono a risollevare, oppure un incidente stradale.

"È un impegno importante, ma molto appagante - spiega Capellini -. Spieghiamo ai nostri aspiranti volontari che i sette principi della Croce Rossa (umanità, imparzialità, neutralità intesa come astensione da ostilità e alle controversie di ordine politico, razziale, religioso o filosofico; indipendenza, volontariato, unità e universalità) devono diventare l’ossatura portante della loro vita, in servizio e nell’agire quotidiano". Nel primo corso ai candidati viene presentato il movimento internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa: struttura e principi fondamentali. Si spiegano le origini della realtà, ruoli attuali, compiti principali e caratterizzanti del comitato internazionale di Croce Rossa. Viene inoltre illustrata la Federazione internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, le società nazionali, la conferenza internazionale, la commissione permanente. I neo volontari vengono poi introdotti alla tutela e alla protezione della salute e della vita: si creano così le premesse per favorire il supporto e l’inclusione sociale e viene presentato l’ampio panorama di attività svolte dal comitato Cri.

Con le prime competenze del corso base si comincia ad avvicinare la “new entry” al lavoro vero e proprio fra logistica, riordino di magazzino, montaggio e smontaggio tende, trasporto sangue dall’ospedale San Gerardo agli ospedali vicini secondo richiesta, attività di centralino. Convertendo la patente civile in patente di “Croce Rossa” si possono guidare le vetture semplici, mentre per la guida dell’ambulanza occorre una licenza apposita.