
Il titolare della concessionaria “Galimberti auto” di Verano Brianza con l’inviato di Striscia la Notizia, Max Laudadio
Arriva la liquidazione giudiziale per “Galimberti auto”, un’altra concessionaria in Brianza finita nel mirino della Procura e alla ribalta di Striscia la Notizia per vetture non consegnate ai clienti. È stata proprio la magistratura monzese a chiedere il fallimento della rivendita di vetture a Verano dopo che sono iniziate ad arrivare le denunce da parte dei clienti che sostengono di essere caduti nella beffa di avere pagato senza ricevere quanto acquistato. L’importo più basso versato per un’auto è un acconto di 1.500 euro, quello più alto di 24.700 euro. Si parla di un valore complessivo di quasi 300mila euro. Le segnalazioni erano arrivate anche a Striscia e l’inviato Max Laudadio si era recato una prima volta nel salone di via Barzaghi agli inizi del marzo scorso, dove il titolare aveva assicurato che avrebbe risarcito tutte le somme percepite. Ma non è successo. Laudadio era tornato il 24 marzo ma la situazione non era cambiata. Anzi, nel frattempo ai debiti si sarebbero aggiunti pure i protesti.
Nel frattempo sono iniziate ad arrivare le denunce ai carabinieri e i verbali sono stati inviati alla Procura, che ha aperto un fascicolo penale. Poi la vicenda è sbarcata alla sezione fallimentare del Tribunale di Monza e il 30 aprile la presidente Caterina Giovanetti ha dichiarato l’apertura della liquidazione giudiziale, affidando la procedura alla giudice Patrizia Fantin e nominando un curatore. Dell’apertura della liquidazione giudiziale sono stati informati l’Agenzia delle Entrate e la Camera di Commercio. A settembre è stata fissata l’udienza per l’esame dello stato passivo e per il titolare della “Galimberti auto” scatta l’obbligo di presentare bilanci, scritture contabili e fiscali e dichiarazioni dei redditi. Mentre chi vanta crediti è invitato a presentare domanda di insinuazione alla procedura. Non è la prima volta che in Brianza scoppia uno scandalo per una concessionaria di auto. Nel 2017 era stata la volta della rivendita Antonini a Varedo, i cui titolari sono stati condannati per truffa e bancarotta fraudolenta. Nel 2019 l’arresto dei fratelli Giuseppe e Mauro Antonini, eredi dello storico commerciante multimarche di auto, vendute a prezzi di mercato, ma ai clienti veniva proposto di applicare adesivi pubblicitari in cambio di uno sconto. Una proposta che aveva spinto circa 150 persone ad acquistare un veicolo. Ma una volta arrivati i soldi sui conti correnti della concessionaria, si allungavano a dismisura i tempi della consegna, fino al fallimento.