MARCO GALVANI
Cronaca

Contro il Covid riecco i Mercanti di Liquore

La storica band sciolta anni fa torna con un brano recitato da Marco Paolini e rivisto e aggiornato da i “Figli Storti”, gruppo di 28 artisti

di Marco Galvani

Negli ultimi mesi di "ansia e reclusione" Lorenzo si è ritrovato a ripensare e rivalutare "un capitolo della mia vita artistica che pensavo chiuso". Ma I Mercanti di liquore sono un progetto che, in fondo, non si è mai dissolto. "Si sono sciolti in un torrido pomeriggio d’agosto perché avevamo un po’ perso la voglia di suonare insieme". Finché Lorenzo Monguzzi non è tornato a frequentare Piero Mucilli. "Per un po’ i Mercanti non mi sono mancati, forse è stata anche un po’ una liberazione - si confessa -, ma col passare degli anni ha iniziato a mancare quello che tra i Novanta e i Duemila i Mercanti rappresentavano, cioè un posto musicale che, oggi, valeva la pena tornare a vivere".

E così è stato, con "la voglia di ripartire in modo etico". Lorenzo e Piero l’hanno fatto riprendendo la canzone forse più rappresentativa e amata dei Mercanti di liquore – ‘Lombardia’ -, condividendola con altri artisti e utilizzandola per dare una mano. ‘Lombardia’ è diventata "un inno per portare un forte messaggio di unione del settore Musica". Una canzone riproposta in due versioni, una recitata con Marco Paolini, l’altra rivista e aggiornata con i Figli Storti, ovvero 28 musicisti – da Andy dei Bluvertigo (che ha curato anche l’artwork di copertina) a Cisco, da Elio Biffi dei Pinguini Tattici Nucleari a Marta Ferradini, Omar Pedrini, Giorgieness e Mauro Ermanno Giovanardi dei La Crus – che si sono ritrovati in studio e hanno prodotto un brano che sarà disponibile da domani sia in digitale sia in formato vinile 7" in edizione limitata. Il ricavato sarà devoluto a Emergency. "Purtroppo gli effetti dell’emergenza sanitaria non si fermeranno con i vaccini. Tante, troppe persone sono rimaste vittime della pandemia su più fronti. Emergency è per tutti noi Figli Storti una sicurezza e il suo impegno nella gestione di questa emergenza sanitaria e sociale è sotto gli occhi di tutti".

Ma in realtà "i Figli Storti oggi sono tutti quelli che si prendono la briga di rischiare". Perché "se vogliamo sopravvivere dobbiamo tenerci svegli, attivi. Questo è l’anticorpo che ci può salvare". Partendo proprio da ‘Lombardia’, "una dichiarazione d’amore e odio". "È stata l’epicentro del virus, in Italia e in Europa: con i suoi pregi e difetti, non è altro che uno specchio della situazione in cui si trova oggi il nostro Paese e con questo progetto gli artisti danno voce al concetto di unione attraverso la musica e il sociale. Credo sia un bel modo per rientrare nel mucchio".