"Con loro l’impossibile non esiste"

"Con loro  l’impossibile  non esiste"

"Con loro l’impossibile non esiste"

"Il nuovo testo del jingle? Nato in un giorno. Avevo già qualche idea". Nel video l’allegria è straripante. "Ma questo progetto è molto altro. Vi è un cambiamento in atto epocale. Forse solo chi ha un figlio con autismo può capire. Io l’ho compreso subito". Macigni appena alleggeriti dal clima di gioia le parole di Elio, da subito grande amico e supporter di PizzAut e di Nico Acampora. "Qui è stato fatto qualcosa di straordinario. Il lavoro dà un nuovo senso alla vita quasi adulta di questi ragazzi. Il lavoro crea l’autostima. La dignità. E può produrre miglioramenti significativi anche sul disturbo". Indica un giovane cameriere. Moro, occhiali: indaffaratissimo fra ordini e servizio. "Lo vede quello? Quel ragazzo ‘prima’ non parlava. Ora si è aperto. Ha relazioni. Per un genitore un risultato impagabile". Ma "va garantita la diagnosi precoce, per tutti. Va garantita la terapia Aba, l’approccio ad oggi più efficace all’autismo. E poi la scuola, un universo, un luogo di importanza determinante: serve personale formato, dobbiamo in ogni maniera arrivarci". E poi il dopo: la vita, il lavoro. "Un tempo, a dire il vero sino a non molto tempo fa, dopo i 18 anni non risultavi nemmeno più autistico. Oggi non è per fortuna più così. Ma occorre lavorare per dare un senso, delle prospettive. Questo luogo ha quel senso. Un’impresa straordinaria". Avanti, a testa bassa. In un Paese senza sufficienti risposte a dispetto dei numeri: in Italia sono 600mila le persone con autismo, e nasce con autismo un bambino ogni 77. E allora "Viva PizzAut. Deve approdare anche al sud, arrivare ovunque, diventare un franchising dell’inclusione vera".

M.Aut.