
I trasferimenti riguardano una decina di dipendenti
Cogliate (Monza e Brianza), 19 settembre 2019 - Trasferimenti in altre sedi, fino a quasi 100 chilometri di distanza, per i dipendenti degli ex punti vendita Superdì passati sotto l’insegna Italmark. La brutta sorpresa si è materializzata nei giorni scorsi per una decina di lavoratori degli otto punti vendita già a marchio Superdì che sono stati acquisiti tramite affitto di ramo d’azienda da Italmark Spa. Tra questi ci sono quelli di Cogliate, Muggiò e Cornate d’Adda in provincia di Monza e Brianza e di Rho e San Colombano in provincia di Milano. A Cogliate sono due i dipendenti ad avere ricevuto la lettera con l’invito a presentarsi nella nuova sede di lavoro, in provincia di Brescia, a poco meno di 100 chilometri di distanza. Per altri lavoratori i trasferimenti sono in provincia di Bergamo con distanze tra gli 80 e i 90 chilometri. Una situazione che sta creando malumori all’interno dei supermercati dove, dopo il periodo di grossa crisi culminato con la chiusura a fine estate 2018, la riapertura tra dicembre 2018 e il febbraio 2019 sotto le nuove insegne aveva fatto tirare ai lavoratori un sospiro di sollievo. Ora, al rientro delle ferie estive, è arrivata la doccia fredda per 10 dei 132 dipendenti acquisiti tramite accordo autorizzato dal Tribunale di Monza a seguito della procedura di concordato aperta da Gca Generalmarket (gruppo Iperdì – Superdì).
La nuova proprietà, che ha sede centrale a Brescia, puntualizza di avere cercato in questi mesi di recuperare gli effetti devastanti provocati dalla prolungata chiusura dei punti vendita. "Per cercare di salvaguardare comunque l’operatività dei punti vendita più critici, e conseguentemente i rapporti di lavoro, in particolare dei lavoratori acquisiti da Gca – spiega una nota della direzione risorse umane di Italmark Spa – si è resa necessaria una ridistribuzione delle risorse attraverso lo strumento contrattuale del trasferimento ad altra sede di lavoro. Pur consci del disagio personale arrecato ai dipendenti interessati a detti trasferimenti in punti vendita in grado di ricevere le loro prestazioni, proprio dettati da reali e comprovabili esigenze organizzative e produttive, si è preferito ricorrere a tale strumento al fine di evitare riduzioni del personale (tramite licenziamenti), conservando il livello occupazionale in essere alla data del subentro e quindi tutti i posti di lavoro". Intanto, proprio lunedì al ministero del Lavoro c’è stato un nuovo incontro sulla vertenza Gca dalla quale è emersa la cessione di altri quattro punti vendita alla società Fratelli Mazzola con marchio Sigma, tra cui Cesate e Bollate. Secondo gli ultimi calcoli resterebbero circa 180 lavoratori senza collocazione (dei circa 650 iniziali) per i quali la società intende proporre, con l’autorizzazione del Tribunale di Monza, un incentivo economico al licenziamento.