Città satellite, il sogno della modernità che ha anticipato Gardaland

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A Sud del Villaggio Brollo, sui terreni di Limbiate, c’è quello che è rimasto un sogno a metà del suo fondatore, lungimirante al punto da immaginare anche un grande parco divertimenti stabile all’interno di un’area che volle chiamare “Città satellite“. Venne alla luce tra il 1964 e il 1864 su un’area di 374mila metri quadrati acquistata dai conti Borromeo molti anni prima con l’idea di farne una fattoria moderna.

Dall’incontro tra Giuseppe Brollo e il giostraio Simeone Sardena, tra la fine degli anni ‘60 e l’inizio dei ‘70, nacque l’idea di dare vita ad un grande luna park stabile, un progetto senza precedenti in Italia, dove Gardaland arrivò solo qualche anno più tardi. Per l’oasi del divertimento che divenne nota con nome di “Greenland“ fu creato anche un laghetto artificiale per la pesca sportiva, con un bar sull’isoletta centrale, circondato dall’acqua e poi giostre, autoscontri, montagne russe, baracche per il tiro a segno e tante altre attrazioni, con un trenino panoramico che gli girava intorno. Il parco divertimenti raggiunse il suo massimo splendore all’inizio degli anni Ottanta, quando richiamava decine di migliaia di visitatori, provenienti da tutto l’hinterland milanese ma non solo. I problemi arrivarono con la fine del millennio, quando le difficoltà economiche e la necessità di adeguamenti normativi fecero chiudere una dopo l’altra le diverse attività presenti.

Nacque anche un lungo contenzioso sulla effettiva proprietà dell’area, poi ci furono le aste giudiziarie e le promesse da parte degli acquirenti di mirabolanti progetti di recupero e rilancio che però ad oggi sono rimasti solo sulla carta, lasciando un’area delle enormi potenzialità sostanzialmente abbandonata.

Ga.Bass.