
Concorezzo – "Mediobanca non si siede al tavolo" e 54 lavoratori in Brianza rischiano il posto. Agosto amarissimo per gli operatori di Network Contacts, il call-center di Concorezzo che gestisce il servizio clienti del gruppo bancario che "vanta un utile di più di 1 miliardo e noi rischiamo di non avere più i soldi per mettere insieme pranzo e cena", spiega Massimiliano Pavan, doppia veste per lui, dipendente della società al centro del caso e segretario provinciale della Slc Cgil, il sindacato di categoria, le telecomunicazioni. Scattano gli scioperi, due per ora quelli fissati, il primo l’altro ieri.
Le origini delle difficoltà
"È cominciato tutto con il cambio appalto, da settembre non saremo più noi a occuparci di assistenza per l’istituto di credito, che ha deciso di affidarsi ad altri tre marchi – spiega Pavan – Mediobanca però non ha portato a termine nel modo corretto le procedure e il risultato è che non è scattata la ‘clausola sociale’, cioè il passaggio del personale alle nuove aziende con il contratto in vigore oggi. Tutele e garanzie devono essere quelle attuali". Un’eccezione c’è. "Una delle imprese che subentrerà si è detta disponibile ad assumere 9 persone, ma è assurdo: il trasferimento deve riguardare tutti", sottolinea il rappresentante sindacale.
Scenario cupo
Così Network Contacts "ha minacciato di licenziare i 54 coinvolti nella vertenza – racconta ancora il segretario Slc Cgil – Davanti a questa situazione abbiamo invitato Mediobanca al dialogo, ma finora da piazzetta Cuccia non è arrivato alcun cenno, solo un silenzio assordante, nonostante le ripetute richieste di mediazione che il sindacato ha inviato alle istituzioni: Regione, ministero del Lavoro e ministero delle Imprese e del Made in Italy. Loro sono sempre in copia nelle comunicazioni, ma fanno finta di niente".
In gioco "ci sono i posti e le vite di tante persone, la maggior parte donne, età media 40 anni, con figli da crescere e mutui da pagare", ricorda Pavan. "Eppure è personale che ha contribuito alla ricchezza di Mediobanca, un tassello della macchina - conclude l’esponente Cgil -. Grazie a una professionalità che fa la differenza gli operatori hanno fornito assistenza ai clienti delle aziende del gruppo, CheBanca! e Compass. Considerando gli utili da capogiro, le scelte di Mediobanca appaiono ancor più gravi e incomprensibili".
