BARBARA APICELLA
Cronaca

Centri estivi per i bimbi, Monza studia una soluzione

L’assessore Maffè: "Aprire le scuole a giugno e luglio nei quartieri per le iniziative dei più piccoli, sfruttare il Parco e gli spazi verdi"

Mesi difficili per le famiglie, bisogna ripensare spazi e attività per i bambini

Monza, 16 maggio 2020 - Ad oggi la sola certezza è che la scuola non riaprirà fino a settembre, mamma e papà dovranno ritornare al lavoro, e questa estate i bambini non potranno andare in vacanza con i nonni. Nel frattempo addio anche ai centri estivi e agli oratori feriali, almeno così come fino alla scorsa estate sono stati organizzati.

Il rischio è anche a giugno e a luglio i più piccoli dovranno rimanere a casa e sarà difficile gestirli per il genitore che potrà continuare a lavorare da remoto. Pier Franco Maffè, assessore all’Istruzione, si è già messo al lavoro, ha in mente una serie di attività con il Comune come cabina di regia e la partecipazione di enti e associazioni. "Stiamo lavorando anche se ad oggi, nell’ultimo decreto, non ci sono state date indicazioni in merito. Martedì abbiamo fatto una riunione con tutti gli assessorati valutando la possibilità di aprire a giugno e luglio le scuole utilizzandole come luogo per le iniziative rivolte ai bambini. In questo modo si supera il problema degli spostamenti e le attività si possono organizzare nei singoli quartieri".

Settimana prossima si conoscerà il vincitore del bando per la gestione estiva di Cascina San Fedele. "Naturalmente dovrà essere ripensata al tempo del Covid-19. Non sarà più come l’anno scorso quando i bambini del centri estivi comunali andavano una volta alla settimana in piscina. Bisognerà invece sfruttare i grandi spazi verdi: non solo il Parco ma anche all’interno dei quartieri". Intanto Maffè ha chiamato al tavolo di lavoro anche le realtà monzesi da sempre impegnate nel mondo educativo: non solo scuole, oratori, ma anche i Cag (Centro aggregazione giovanile). "Ci siamo già incontrati attorno a un tavolo di lavoro: più idee ci sono, più attività possiamo mettere in campo. Una sorta di patto educativo, almeno per l’estate, dove ciascuno deve prendersi a cuore una iniziativa". Nell’attesa di ricevere risposte certe dalle istituzioni una mamma monzese si è organizzata da sola stilando e diffondendo su whataspp un questionario con risposte multiple. Un questionario anonimo dove il genitore indica il quartiere di residenza, l’età del figlio, che tipo di attività estive vorrebbe fargli fare tenendo conto delle nuove indicazioni anti contagio.

Il questionario ha riscosso un grande successo: in un giorno e mezzo le risposte sono state oltre 1.100 e settimana prossima i risultati verranno resi noti. "Come altri genitori anche io sono molto preoccupata – spiega Augusta Leante, mamma di un bambino che frequenta la scuola Rodari -. Sono stati mesi difficili: anche se si lavora in modalità smart working bisogna seguirlo nell’attività di didattica a distanza. I bambini sono chiusi in casa da mesi e se adesso i genitori devono ricominciare a lavorare - e ad oggi non ci sono informazioni sui centri estivi e sugli oratori feriali – noi non possiamo lasciarli a casa da soli".

Augusta ha deciso così di realizzare e diffondere il questionario, facendo arrivare alle istituzioni le preoccupazioni e le necessità delle famiglie. "Che cosa faranno i nostri bambini in estate in città? In passato mio figlio aveva partecipato ai centri estivi comunali; naturalmente dovranno essere ripensati. Non ci potranno più essere i campus con centinaia di bambini". In cima alle preoccupazioni di mamma e papà la sicurezza. "Sarebbe utile avere anche un supporto specialistico, incontri con psicologici e pedagogisti. C’è il rischio che i bambini, a causa della prolungata quarantena, possano sviluppare qualche problema".