DARIO
Cronaca

Cemento, clima e l’urlo degli Ent: "Poveri alberi"

A Monza la cementificazione avanza rapidamente, con la costruzione di nuovi palazzi e centri commerciali. I comitati di protesta si oppongono, ma il cemento continua a coprire il verde.

Crippa

Qualche giorno fa hanno cominciato ad abbattere gli alberi.

In un piccolo boschetto sul canale Villoresi, in via Adigrat, nel quartiere San Biagio, alla Zeguina, realizzeranno un altro palazzo. Nell’ultima dozzina d’anni, non è il primo da queste parti nel giro di pochi metri. Un altro è stato ultimato nei mesi scorsi sulla stessa strada. Un altro è spuntato in via Abba. E nei prossimi anni la stessa zona assisterà a un imponente intervento: attorno a via Milazzo sorgeranno due palazzi fino a sette piani, a due passi sarà costruito un centro commerciale. A Monza si sta cementificando a ritmo impressionante. All’ex cotonificio Cederna costruiranno un palazzo. Lo svincolo di Sant’Alessandro sarà ampliato, i cantieri a due metri dalle case. In viale Ugo Foscolo è in arrivo un palazzo di 12 piani. In via Gallarana si costruisce. L’Elesa, un’azienda di Sant’Albino, si allarga. I comitati di protesta sorgono come funghi, preoccupati di come si va trasformando una città proiettata verso i 130mila abitanti. Anche il centro sociale organizza biciclettate di protesta. Intanto in Brianza è in arrivo la Pedemontana. Si impermeabilizzano fazzoletti di verde salvo poi piangere alla prima pioggia che allaga terreni a cui non è più consentito di drenare. Si organizzano convegni sul cambiamento climatico ma intanto si costruisce. Non ci sono innocenti. Passano le Giunte, si fanno promesse in campagna elettorale (sono in arrivo 130mila metri cubi di cemento e farli in verticale invece che in orizzontale non cambierà troppo le cose) e intanto il cemento avanza. Nel Signore degli Anelli uno degli Ent, i Pastori di Alberi, alla vista dell’ennesimo scempio ambientale perpetrata da uno stregone malvagio, grida: "Molti di questi alberi erano amici miei, creature che conoscevo da quando erano noce o ghianda… Non esiste una maledizione in elfico, entese o nelle lingue degli Uomini per una tale perfidia".