Caso Cellino, la Procura vuole indagare ancora

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Caso Massimo Cellino, la Procura ha chiesto la proroga della doppia indagine per i reati fiscali ipotizzati a carico del presidente del Brescia Calcio e del suo entourage, e per la vicenda del club sportivo di Torbole Casaglia. I termini sono scaduti ma il pm Erika Battaglia ha chiesto tempo al gip, che si è riservato. Al giudice gli indagati hanno invece chiesto il dissequestro delle copie forensi dei cellulari e dei tablet e i 47mila euro prelevati dalle casse del Brescia Calcio in occasione di una delle ultime perquisizioni della Finanza. L’imprenditore cagliaritano, indagato per frode, evasione, esterovestizione e autoriclaggio, è sospettato di aver fatto sparire milioni all’estero, facendoli transitare da una società all’altra e occultandoli in paradisi fiscali con la complicità della moglie, della segretaria e di tre collaboratori.

La Procura aveva chiesto per Cellino (nella foto) e compagna la custodia cautelare, oltre al sequestro di 50 milioni. Sia il gip sia il Riesame avevano però bocciato l’istanza non ravvisando il pericolo di fuga – il numero uno delle Rondinelle ha spostato la residenza dall’Inghilterra a Padenghe e chiesto di rateizzare i debiti con il Fisco – e ha limitato il sequestro alla sola posizione debitoria di Cellino – 664.535 euro, la cartella esattoriale emessa a Cagliari – da spalmare tra interessato, compagna e segretaria. Una decisione su cui pende la Cassazione.