Le case popolari di Monza saranno progettate da Boeri: “Bosco verticale per tutti”

Facciate verdi, impianto fotovoltaico, connessioni tra gli edifici: il progetto Aler con i fondi del Pnrr. L’archistar: con i nuovi balconi allarghiamo la superficie degli appartamenti

Stefano Boeri, 66 anni, architetto di fama internazionale e presidente della Triennale di Milano. Suo il progetto del Bosco verticale a Porta Nuova, Milano

Stefano Boeri, 66 anni, architetto di fama internazionale e presidente della Triennale di Milano. Suo il progetto del Bosco verticale a Porta Nuova, Milano

Le case Aler firmate dall’archistar. Sui due palazzoni popolari di via Baradello la mano di Stefano Boeri e del suo studio di architettura per un progetto di social housing di qualità. Un Bosco Verticale per tutti, "un piccolo progetto che potrà diventare un modello di riferimento in grado di unire sostenibilità ambientale e inclusione sociale, i due pilastri della transizione ecologica", la prospettiva di Boeri. E "farlo su due case popolari rende questa visione ancora più importante".

Grazie ai fondi del Pnrr "possiamo intervenire non soltanto per la coibentazione delle facciate, cioè sul miglioramento termico, ma anche sui piani terra creando una connessione tra i due edifici", spiega l’architetto che già a Monza in un’area di 15mila metri a sud est del centro, tra i quartieri di Regina Pacis e Cederna, sta progettando tre “boschi verticali“ in attesa del via libera definitivo. Ma in via Baradello la sfida va oltre la semplice operazione immobiliare.

"Abbiamo introdotto un sistema di balconi che permette di allargare lo spazio degli appartamenti, facciate verdi oltre a una vasta copertura di fotovoltaico che garantirà l’autosufficienza energetica degli edifici in grado di sostenere un progetto ambizioso di comunità energetica tra le case Aler. E questo – sottolinea Boeri – permetterà di distribuire tra le famiglie meno abbienti i vantaggi ricavati dal contributo energetico che eccede i bisogni degli edifici stessi".

La prima pietra della riqualificazione dei 95 appartamenti delle palazzine Aler monzesi sarà posata a breve e l’intero intervento verrà completato tra il 2025 e i primi mesi del 2026. Obiettivo è "garantire, in Lombardia, case popolari che devono avere la stessa dignità e la stessa qualità alta del mondo del privato". "Vogliamo migliorare non solo le condizioni delle abitazioni e degli spazi, ma soprattutto modificare la qualità della vita delle persone che li abitano e la loro condizione sociale riqualificando il contesto urbano in cui gli immobili sono inseriti", l’impegno di Giorgio Bonassoli, presidente di Aler Varese, Como, Monza Brianza e Busto Arsizio.

Questi sono i mattoni del “welfare abitativo di qualità“ a cui punta l’assessore regionale a Casa e Housing sociale Paolo Franco: "Questo è il primo, ma faremo altri passi importanti per il futuro dell’edilizia pubblica in Lombardia – promette –. La nuova direzione si traduce in una scelta progettuale importante che comprende una sostenibilità ambientale, economica, ma soprattutto una qualità del vivere e dell’abitare che passano anche da come concepiamo i nostri condomini e come viverli, anche negli spazi comuni e all’aperto".