GUALFRIDO GALIMBERTI
Cronaca

Carte bollate sulla settimana corta. Scuola, a Giussano decide il Tar

Udienza il 24 ottobre sul sabato a casa alla Ada Negri di Paina e alla Salvo D’Acquisto di via Manzoni

Carte bollate sulla settimana corta. Scuola, a Giussano decide il Tar

Quest’anno si parte con la settimana corta in attesa del pronunciamento del Tar

Da un’aula all’altra, non tutte scolastiche: per la ripresa delle lezioni, alla primaria Ada Negri di Paina e per la secondaria di primo grado Salvo D’Acquisto di via Manzoni, si è passati anche dal tribunale. Oggetto della disputa arrivata davanti al Tribunale amministrativo regionale è il nuovo orario delle lezioni, che prevede per la prima volta l’introduzione della settimana corta: si va in classe soltanto dal lunedì al venerdì, il sabato si resta a casa. Il Tar ha fissato l’udienza al 24 ottobre.

La novità della settimana corta non è una decisione di questi ultimi giorni. Sull’argomento si era pronunciato il consiglio di istituto nel novembre 2023 con decorrenza dall’anno scolastico 2024-2025, inserendolo all’ordine del giorno dei punti da trattare. La scelta era stata presa a maggioranza, anche se non tutti si erano dichiarati favorevoli. Dieci le mani alzate per la settimana corta alla secondaria di primo grado, nove invece per togliere il sabato alla primaria tempo normale. In entrambe le votazioni sempre tre le persone contrarie, mentre la dirigente scolastica Sabrina Amato aveva elegantemente evitato di prendere posizione adeguandosi alle preferenze del consiglio di istituto. Modificare gli equilibri settimanali non è poca cosa, anche per l’organizzazione familiare. Tant’è che diversi genitori avevano manifestato tutta la loro contrarietà per la decisione. Il malcontento, tuttavia, non si è limitato a un chiarimento tra genitori e docenti: si è arrivati fino al tribunale.

È stato infatti presentato un ricorso alla giustizia amministrativa durante il mese di febbraio per impugnare la decisione presa e mantenere la situazione già esistente. Le cose, tuttavia, non sono andate secondo le intenzioni dei ricorrenti, che hanno esteso l’impugnazione anche ad altri atti del collegio dei docenti. Il Tar nel mese di aprile, a tutela di tutte le famiglie che potrebbero sentirsi potenzialmente lese dall’accoglimento della domanda di annullamento, ha scelto di dare pubblicità di tutti gli atti e tutte le integrazioni. I giudici hanno fissato poi l’udienza per l’8 luglio con congruo anticipo rispetto all’inizio del nuovo anno scolastico. Anzi, ancora prima della diffusione delle date dell’anno 2024-2025 e dei giorni di vacanza. Qui sono però subentrati i genitori soddisfatti della settimana corta, che hanno chiesto i "termini a difesa" per affrontare a loro volta in modo adeguato l’udienza e fare valere le loro ragioni. Tra uno slittamento e l’altro, il Tar non ha potuto fare altro che rinviare a nuova data. Purtroppo al 24 ottobre, quando l’anno scolastico sarà iniziato quasi da un mese e mezzo. Si parte intanto con la settimana corta. Per i giudici a quel punto sarà difficile modificare l’organizzazione scolastica.