Monza, riportati al canile gli animali adottati nel lockdown

Nel rifugio dell’Enpa sono oltre 25 quelli già ceduti o che aspettano una nuova famiglia: una richiesta al giorno, c’è la lista d’attesa

Il lockdown ha facilitato la decisione di adottare un cane, poi sono giunti i problemi

Il lockdown ha facilitato la decisione di adottare un cane, poi sono giunti i problemi

Monza -  Durante il primo lockdown è stata una corsa all’adozione. Obbligati a stare a casa, con le uscite relegate solo alla spesa e a far fare i bisogni al cane, in tantissimi hanno aperto le porte della loro famiglia a un amico a quattro zampe. Adesso, a oltre un anno e mezzo dall’inizio dell’emergenza sanitaria, la corsa è decisamente opposta. Una gara di velocità a portare (o in alcuni casi a riportare) Fido dietro alle sbarre del canile. All’Enpa di Monza la situazione è molto seria: sono oltre 25 i cani già ceduti o in attesa di essere ceduti. Proprietari che, per svariati motivi, decidono di salutare definitivamente quel compagno peloso che durante la pandemia (o in alcuni casi da ancora prima) gli ha tenuto compagnia.

"Riceviamo, in media, una richiesta al giorno – spiegano dal rifugio di via San Damiano – Abbiamo creato una sorta di lista d’attesa. Alcuni cani, quelli in situazioni più delicate, li accogliamo subito. Altri invece restano in famiglia nell’attesa di trovare una nuova sistemazione". Intanto sul sito dell’Enpa di Monza nelle ultime settimane sono in aumento le storie di cani ceduti e che sono alla ricerca di una nuova casa. "Questi cani sono, spesso, frutto di adozioni fatte con leggerezza. Arrivano soprattutto cani impegnativi, come per esempio pit bull e amstaff. Molte volte legati anche alle mode del momento. Cani bellissimi da cuccioli ma che, diventati adulti, diventano difficili da gestire". Così che la soluzione per molti più rapida è quella di bussare alla porta del canile e di cederlo. "Purtroppo ci sono anche cani che ci vengono ceduti dopo che scopriamo essere stati vittime di maltrattamenti. Cani che in casa diventano impegnativi da gestire e che il proprietario relega tutto il giorno sul balcone, stanco di vedersi il divano graffiato e sporcato".

Andando sul sito dell’Enpa di Monza sono tanti i cani ceduti che aspettano una casa: dal piccolo Martin un meticcio di 9 anni e con ancora tanta voglia di giocare, al rotweiller Bruce perfetto per la guardia; da Ics giunto in canile ad aprile, a Musetto di 8 anni che il proprietario ha portato in canile dopo che il cane lo ha morsicato. Il lockdown ha certamente facilitato la decisione di adottare un cane. Non è difficile trovarli: la rete è piena di annunci e di foto di occhioni compassionevoli che conquistano subito il cuore. "Il cane, durante la pandemia, ha certamente aiutato a compensare quella mancanza di affetto e di contatto. Molti li hanno adottati, ma ci sono anche persone che senza problemi li hanno acquistati. Adesso però, con il ritorno alla normalità, il cane diventa un impegno ingestibile".

Nel dicembre 2020 il numero dei cani in adozione era infatti ai minimi storici. "Adesso è esattamente il contrario – dichiara Giorgio Riva presidente dell’Enpa di Monza –. I proprietari che ci vogliono cedere il loro cane non sono persone alle quali Enpa Monza ha dato in adozione l’animale. Da noi c’è una procedura molto seria per l’adozione del cane. Il più delle volte è stato adottato o acquistato attraverso gli annunci sui social. Iniziano ad arrivarci richieste di cessione anche da persone che vivono in Comuni non convenzionati con Enpa Monza".