Canali a mezzo servizio Con i laghi in riserva irrigazione al minimo E l’agricoltura cambia

Solo colture con poco fabbisogno. L’allarme: presto soffriranno anche loro

Canali a mezzo servizio  Con i laghi in riserva  irrigazione al minimo  E l’agricoltura cambia

Canali a mezzo servizio Con i laghi in riserva irrigazione al minimo E l’agricoltura cambia

di Federica Pacella

La siccità cambia il volto delle campagne, dove gli agricoltori stanno trovando colture altalternative che richiedono meno acqua. "La situazione è di allarme: speriamo che ad aprile e maggio possa arrivare la pioggia, è l’ultima possibilità. Se non accadrà andiamo verso un’estate di forte criticità". Non nasconde la sua preoccupazione Giacomo Lussignoli, imprenditore agricolo di Ghedi, nella Bassa Bresciana (è anche presidente di sezione di Coldiretti Ghedi e consigliere Impresa verde Coldiretti Brescia).

"Stiamo usando i pozzi privati, ma praticamente tutti abbiamo dovuto irrigare le semine autunno-vernine, cosa che una volta era un’eccezione. Molti agricoltori, soprattutto zootecnici, stanno seminando mais precoce, che però è meno performante. Altri ragionano su sorgo, soia, girasole, che sono meno dipendenti dall’irrigazione contigua. Se dovesse esserci una siccità permanente, non ci sarà spazio per nessuna coltura. Il problema non è tanto che non piove, ma che le precipitazioni sono concentrate in periodi limitati. Per questo servono bacini per raccogliere l’acqua". La stagione irrigua (ovvero la distribuzione di acqua tramite i Consorzi) è partita a macchia di leopardo. Dopo il rinvio rispetto all’1 aprile, da ieri sul Garda il rilascio è stato aumentato da 18 a 38 m3secondo, per portare acqua ai campi (oltre che al Mincio); di più non si può fare visto che il lago è a 46 cm mentre gli scorsi anni si partiva sopra i 100 cm.

Nel lago d’Iseo, invece, si cerca di conservare acqua quanto più possibile. "Ad oggi i canali principali che derivano dal fiume Oglio continuano ad essere in asciutta, per favorire l’invaso del lago d’Iseo" spiega Diego Balduzzi, del Consorzio Oglio-Mella. Nei prossimi giorni ci sarà un nuovo incontro per decidere o l’asciutta o se riavviare un minimo di derivazione per consentire di ‘bagnare’ i canali per evitare perdite di percolazione per quelli in alveo naturale. Di fatto, l’irrigazione ad oggi è limitata alle sole derivazioni dal fiume Mella e dai fontanili; sono spenti anche i pozzi. Per quanto riguarda il Consorzio di bonifica del Chiese, in 52 rogge consorziali su 93 sono già stati attivati gli ‘orari rossi’ di emergenza, che limitano i prelievi.