Monza, 3 Luglio 2024 – Al processo per il presunto business sul rilascio o il rinnovo dei permessi di soggiorno il pm monzese Salvatore Bellomo ha chiesto la condanna a 4 anni e mezzo di reclusione ciascuno per il finanziere monzese Alessandro De Domenico e il sovrintendente della polizia di Stato in servizio all'ufficio immigrazione del Commissariato di Greco Turro a Milano Giovanni Alongi e la condanna a un anno e mezzo di reclusione per due egiziani a loro volta imputati. Il finanziere è anche accusato di corruzione e abuso d'ufficio per una bustarella da 150 euro offerta dalla titolare di un ristorante cinese a Monza (che è a sua volta imputata in un processo parallelo e che sostiene si trattasse di un regalo per la figlia dell'imputato che compiva gli anni) e altri regali offerti da commercianti dagli occhi a mandorla che, secondo l'accusa, venivano avvertiti di controlli delle Fiamme gialle nei loro locali e negozi.
Le indagini
L'inchiesta della Guardia di Finanza è nata nel 2016 da un controllo contro il lavoro nero in una panetteria monzese, dove un egiziano aveva accusato di corruzione di un finanziere il connazionale Ibraim Saran, già condannato in abbreviato con sentenza definitiva perchè ritenuto il promotore del presunto business. L'inchiesta ha già portato anche al patteggiamento del commercialista di Legnano L.S.. Mentre è in corso un altro dibattimento nei confronti di una decina di imputati di falso, tra cui il messo comunale di Monza Antonio Apicella e il ragioniere Mauro Dante Uggeri di Verano Brianza (già coinvolto in un'inchiesta analoga in passato). Accuse tutte negate dagli imputati. Si attende ora la sentenza.