GUALFRIDO GALIMBERTI
Cronaca

Brianza tartassata . La provincia di Monza versa allo Stato quasi 4,3 miliardi

È terza dietro soltanto alla Città metropolitana di Milano e a Roma. Qui i cittadini pagano un’Irpef media di 6.574 euro a fronte di redditi più alti.

Brianza tartassata . La provincia di Monza versa allo Stato quasi 4,3 miliardi

È terza dietro soltanto alla Città metropolitana di Milano e a Roma. Qui i cittadini pagano un’Irpef media di 6.574 euro a fronte di redditi più alti.

La provincia di Monza e Brianza è una delle più piccole d’Italia, ma i suoi abitanti sono molto apprezzati dal Fisco: in tutta la penisola soltanto i milanesi e i romani versano di più in sede di dichiarazione dei redditi. Lo rivela uno studio della Cgia Mestre. Secondo la ricerca, nel 2022 (ultimo dato disponibile) i residenti di Milano e della Città Metropolitana hanno versato in media all’erario 8.527 euro quale imposta sui redditi delle persone fisiche. I cittadini di Roma hanno contribuito in media per 7.092 euro a testa. Poi nella graduatoria arrivano i brianzoli con una imposta media pari a 6.574. Dietro Monza e Brianza un lungo elenco di 104 province in cui i cittadini versano molto meno. Quanto meno? Anche tanto. Basti pensare che la media nazionale di ogni contribuente è di 5.381 euro, con un minimo riscontrato nel Sud Sardegna (3.381 euro), Ragusa (3.471 euro), Nuoro (3.496 euro). La Brianza sul podio dei contribuenti forse non era facile da pronosticare (anche perché i distacchi diventano poi minimi: a Trento versano solo 102 euro in meno), ma di certo non stupisce il fatto che sia nella parte alta della classifica.

In base al reddito pro capite, la provincia di Monza e Brianza, secondo gli ultimi dati risultava infatti al secondo posto d’Italia alle spalle della sola Milano. E ha punte di eccellenza (Vedano al Lambro prima di tutti, ma anche Monza e Lesmo) che sono in pianta stabile tra i primi 50 Comuni della penisola per reddito pro capite. La Cgia, tuttavia, di fronte all’elevato importo versato allo Stato mostra anche il risvolto di questa graduatoria: "Il dato va letto con attenzione – specificano gli artigiani veneti –, perché il sistema tributario è fondato sul criterio di progressività. Si versa, dunque, di più dove i redditi sono più elevati e dove, verosimilmente, la qualità e la quantità dei servizi erogati dalle amministrazioni pubbliche di questi territori spesso sono di rango superiore rispetto a quelli somministrati nelle altre aree del Paese dove si pagano meno tasse. È utile ricordare che rispetto alla stragrande maggioranza delle altre realtà urbane, questi cittadini pagano di più, ma al contempo beneficiano di servizi pubblici (sanità, scuola, trasporti, cultura, tempo libero) che spesso presentano livelli di qualità non riscontrabili altrove".

Il benessere generalizzato in Brianza è fuori discussione. Di certo, a livello economico, si sta peggio altrove. Benessere e ricchezza, tuttavia, non vanno di pari passo: perché qui, a differenza di quanto avviene altrove, la maggior parte dei soldi è concentrata nelle tasche di un numero ridotto di persone. Se la Brianza è la terza provincia per soldi dati al Fisco, va tenuto presente che il 64 per cento di chi abita in Lombardia versa un importo inferiore alla media nazionale. Nella provincia autonoma di Bolzano questa quota scende al 60 per cento. Nello studio della Cgia Mestre ci sono due dati che fanno riflettere. Uno è da accogliere in modo estremamente favorevole, ma riguarda l’intera penisola: nell’ultimo anno è aumentato il numero di contribuenti. Si è superata (di poco) la quota di 42 milioni. Questo è dovuto all’aumento della situazione occupazionale. E, di certo, anche in Monza e Brianza il numero è cresciuto in modo importante: anche Assolombarda ha rilevato un tasso di disoccupazione talmente basso, che sarebbe stato difficile da pronosticare.

Il dato che, invece, è tutto brianzolo e che fa non solo riflettere ma anche preoccupare, è rappresentato dal numero di contribuenti. Dei 42 milioni che hanno versato le tasse in Italia, 652mila sono brianzoli. Il dato, ai fini della graduatoria, non è significativo: ci pone al sedicesimo posto in Italia. Un livello che, fatte tutte le considerazioni precedenti, non desta scalpore. Bisogna però andare anche un po’ più in là dell’aspetto strettamente economico e pensare anche a quello sociale: 652mila residenti su 870mila circa, pagano le tasse. Equivale a 3 su 4. Il pensiero, in questo caso, non è per il portafoglio: il dato ci ricorda che la popolazione è vecchia. La Brianza si è sempre fondata su tre valori: lavoro, casa, famiglia. I primi due, con la ricchezza evidenziata dallo studio degli artigiani veneti, ci sono ancora. La famiglia, con sempre più single e sempre meno figli, è un pilastro a cui stiamo rinunciando.