REDAZIONE MONZA BRIANZA

"Basterebbe presidiare i tratti più pericolosi a Lecco" - Lago di Como: tragedie evitabili?

L'Autorità di Bacino del Lario e dei Laghi Minori chiede da anni risorse economiche e umane per presidiare il lago di Como. Nessuno sembra ascoltare, nonostante il lago sia diventato un grande cimitero sommerso.

"Basterebbe presidiare i tratti più pericolosi a Lecco" - Lago di Como: tragedie evitabili?

Da anni batte cassa in Regione e al ministero dell’Ambiente per ottenere risorse economiche e umane per presidiare i punti più pericolosi del lago di Como. Luigi Lusardi (nella foto), 61 anni, presidente dal 2004 del Consorzio del Lario e dei laghi minori prima e dell’Autorità di bacino poi, conosce del resto il lago come le proprie tasche e saprebbe dove intervenire per scongiurare altre tragedie come quella della piccola Fatou, la bambina senegalese di 11 anni di Bulciago morta annegata a Mandello del Lario alla foce del torrente Meria il giorno di Ferragosto.

Lo ha domandato anche nei giorni scorsi. Nessuno però sembra disposto ad ascoltarlo, nonostante il lago stia diventando un grande cimitero sommerso. "Se non lo si impone per legge, nessuno mai recluterà un bagnino per ogni lido o spiaggia, poiché costerebbe troppo - commenta il presidente dell’Autorità di bacino del Lario e dei laghi minori -. È impensabile anche ipotizzare che gli operatori delle forze dell’ordine o i soccorritori pattuglino costantemente ogni angolo del lago, perché è troppo grande.

Neppure gli amministratori locali sono nelle condizioni di vigilare continuamente sul rispetto delle ordinanze di divieto di balneazione. Se invece io, come Autorità di bacino, disponessi delle risorse finanziarie e soprattutto umane, riuscirei a intervenire in maniera mirata nelle zone più a rischio". Di risorse, specie umane, tuttavia non ne ha: "Come Autorità possiamo contare solo su una decina di dipendenti, per lo più impiegati, tecnici e amministrativi, che non hanno certo modo di compiere ispezioni in barca sul lago – conferma Luigi Lusardi -. Per questo, in occasione del riordino degli enti locali e della riqualificazione delle province in enti di secondo livello, avevo sollecitato ad assegnare gli agenti delle polizia provinciali proprio all’Autorità di bacino". Anche in quel caso nessuno lo ha ascoltato.

"La sicurezza dei bagnanti e di quanti frequentano il lago per me è una priorità – prosegue -. Per questo sosteniamo e finanziamo progetti come “Lario Sicuro“ e i volontari di associazioni di soccorso che vi partecipano". Il presidente dell’Autorità di bacino non può inoltre esimersi dal constatare che la maggior parte delle vittime del lago sono straniere: "Delle ultime nemmeno una era italiana – spiega meglio -. Erano persone che non conoscevano il nostro lago e le sue insidie".

D.D.S.