Avevano il reddito di cittadinanza ma arrotondavano con le rapine in serie

Due banditi presi dai carabinieri: sarebbero autori di 7 colpi nelle ultime settimane a negozi della catena Tigotà

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di Alessandro Crisafulli

Percepivano il reddito di cittadinanza. Ma, per arrotondare, “lavoravano in nero”. Come rapinatori. Specializzati nell’assalto ai negozi della catena Tigotà. Pacchia finita, però, per i due malviventi. A incastrarli sono stati i carabinieri della Compagnia di Desio, nell’ambito di una vasta indagine sulle numerose, analoghe, rapine a mano armata, consumate in quest’ultimo periodo ai danni delle attività commerciali delle province di Monza e Milano.

I militari della Sezione Operativa hanno arrestato in flagranza un 50enne residente in provincia di Milano, pluripregiudicato già noto alle forze dell’ordine per aver assestato altri colpi negli anni precedenti, e il suo complice 42enne, residente in Brianza. L’accusa è di rapina aggravata in concorso. L’ultima, quella al negozio di Muggiò. Nel corso di un continuato servizio di osservazione, i militari notano una Smart, oggetto d’indagine, con a bordo due persone. Tutti gli elementi riconducono a precedenti assalti messi in scena a Desio, Paderno Dugnano, Senago, Garbagnate, Milano, Nova. Il veicolo viene parcheggiato col motore acceso adiacente all’esercizio commerciale e, mentre il 42enne rimane alla guida, il complice, con un cappellino da baseball nero irrompe nel negozio e, sotto la minaccia di una pistola rivelatasi successivamente di tipo “scenico” e priva di tappo rosso, minaccia l’impiegata e si fa consegnare 400 euro, prima di darsi alla fuga. Senza perderli di vista, i militari hanno subito intercettato e bloccato a poca distanza, a Cinisello Balsamo, i due rapinatori, recuperando l’arma e la somma di denaro asportata, restituita al direttore dell’esercizio. Gli arrestati sono stati portati in carcere a Monza, a disposizione della Procura della Repubblica. Decisive le immagini estrapolate dalle telecamere di sorveglianza di alcuni esercizi commerciali della zona, nonché le testimonianze rese dalle vittime. Sono stati inoltre recuperati gli abiti indossati durante la rapina e i militari di Desio, attraverso la collaborazione con le Compagnie di Rho e Sesto San Giovanni e il Commissariato PS Milano Cenisio, sulla base degli elementi posti al vaglio della Procura di Monza, ritengono di aver chiuso il cerchio. Non escludono che i due malviventi siano i responsabili dei colpi seriali effettuati in un solo mese negli esercizi commerciali di entrambe le province (bottino totale di 6mila euro) e sono tuttora in corso le indagini per stabilire la posizione di entrambi.

Nel 2005, uno dei due, all’epoca 32enne, aveva puntato un cacciavite alla gola di una donna incinta di 8 mesi durante una rapina in una filiale Bnl di Milano. Il rapinatore, già allora gravato da precedenti di polizia, era stato arrestato e ritenuto responsabile di altre due rapine in banca.