Autodromo già quasi sold-out Battuto il record di biglietti venduti

Il presidente Sticchi Damiani: "Si è arrivati a oltre 230mila e nelle prossime settimane il numero aumenterà. Siamo al lavoro per posizionare nuove tribune provvisorie lungo il circuito, soprattutto per la domenica"

di Marco Galvani

Gran premio d’Italia, l’autodromo è già (quasi) sold out. Il record di biglietti venduti e di incasso è stato frantumato. Al momento si è arrivati a oltre 230mila (il precedente era di 200mila nel 2019) e "sono convinto che questo numero aumenterà ancora nelle prossime settimane, tanto che siamo al lavoro per posizionare nuove tribune provvisorie lungo il circuito. Soprattutto per la domenica, giorno della gara, in cui sono rimaste pochissime possibilità". Angelo Sticchi Damiani, presidente di Aci, si prepara a un traguardo storico. Un doppio primato: il centenario dell’autodromo di Monza e il record di spettatori in circuito.

"Dobbiamo essere in grado di accontentare tutte le richieste di presenze che ci arrivano – promette Sticchi Damiani –. Insieme con il Consorzio Parco e Villa dobbiamo individuare i luoghi adatti per installare temporaneamente delle tribune aggiuntive, sicuramente necessarie per la domenica, probabilmente anche per il sabato".

Parallelamente Aci e Sias (la società in house che gestisce il circuito) stanno pianificando – in collaborazione con il Comune e la Regione – il programma di iniziative per la celebrazione del centenario. L’idea del presidente Aci è di partire con un evento sabato 3 settembre, giorno esatto in cui nel 1922 è stato inaugurato il Tempio della velocità, e proseguire con i festeggiamenti fino al weekend successivo, quello del Gran premio d’Italia. Ma c’è sempre un altro lato della medaglia.

Quello più ‘scomodo’: "Sui lavori indispensabili e non più differibili sono molto preoccupato". Sticchi Damiani non si nasconde: "Abbiamo la copertura finanziaria, ma non abbiamo la garanzia normativa di poter eseguire i lavori in tempo per il gran premio del prossimo anno".

Eppure ad aprile a Imola Stefano Domenicali, presidente e amministratore di Formula One Group, è stato chiaro: se non viene risolto il problema dei sottopassi, il Gp del 2023 salterà. Un rischio che Aci, l’autodromo, ma soprattutto Monza, la Lombardia e l’Italia non possono permettersi di correre.

Tanto che il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha promesso l’impegno del Governo a "organizzare un intervento speciale. Si tratta di lavori per la sicurezza di chi frequenta l’autodromo quindi, già con l’ordinamento attuale, possono avere procedure accelerate. Ma bisogna costruire il percorso e motivare tutte le amministrazioni che devono dare i pareri a farlo in modo rapido". I temi su cui occorre trovare "una formula che ci permetta di avviare e portare a termine i lavori con continuità" sono due: da una parte le autorizzazioni sulla progettazione esecutiva, dall’altra gli appalti.

"Non ci possiamo permettere di bloccare i lavori in corso d’opera o di non riuscire a farli partire per il mese di ottobre – chiarisce Sticchi Damiani –. Abbiamo una fitta interlocuzione con i ministeri delle Infrastrutture e dello Sviluppo economico, ma il tempo sta passando. Non possiamo sbagliare, perché se si sbaglia, sbagliamo tutti".

La procedura ‘snella’ serve per l’indispensabile, ovvero i sottopassi e il rifacimento completo della pista, un’operazione da 15 milioni di euro: "Lavori che hanno una durata di 6 mesi – spiega, da ingegnere stradale, il presidente Aci –. Bisogna innanzitutto tagliare la pista in 5 punti per inserire i sottopassi in cemento, poi arriva il lavoro più delicato, ovvero la ripavimentazione della pista. Una volta stesi binder e tappetino, l’asfalto deve riposare un mese prima di poter girare". E a fine giugno 2023 tutto dev’essere pronto per l’ispezione della Federazione.