MARTINO AGOSTONI
Cronaca

Armando Sardi e Livio Berruti, l’ultima staffetta

Ritrovo a distanza tra le due leggende dell’atletica azzurra in Municipio per gli 80 anni del campione monzese: "Ho corso fino a 75 anni"

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di Martino Agostoni

Non è ancora terminata la staffetta tra Livio Berruti e Armando Sardi, le due leggende dell’atletica azzurra degli anni ‘60, compagni sì nelle 4x100 ma anche sempre rivali sui 100 e 200 metri singoli. Una vita di corsa per entrambi quando erano ventenni che prosegue anche adesso, da ottantenni, e che ieri mattina a Monza ha avuto un nuovo incontro in occasione del traguardo degli 80 anni esatti tagliato da Sardi e festeggiato in Comune con il sindaco, i familiari e tanti amici.

"Sei pronto anche tu a entrare nel club degli 80" incalza Berruti, torinese classe 1939, collegato al telefono con il municipio per fare gli auguri all’amico. "Ma anche lì non riesco a raggiungerti" è la pronta risposta di Sardi, monzese classe 1940, che ha fatto subito valere il vantaggio di qualche mese sul calendario. Un ritrovo a distanza di due campioni, protagonisti azzurri alle Olimpiadi di Roma del 1960, quando gli è sfuggita per un solo centesimo di secondo la medaglia di bronzo alla staffetta, oppure tre anni dopo quando hanno condiviso l’oro dei 4x100 ai Giochi del Mediterraneo del 1963. E poi per entrambi una carriera da velocisti costellata di successi uno dopo l’altro: per il monzese Sardi nel palmares ci sono 7 titoli italiani oltre a 2 record nazionali, 28 presenze in maglia azzurra e 176 titoli italiani Master, mentre come personali ha 10,4 secondi sui 100 metri e 20,8 secondi sui 200 metri.

"Ma io – mette in chiaro Sardi – a differenza di Berruti oppure anche Sergio Ottolina non ero professionista, ma dovevo andare lavorare. Tanto che chiedevo ai sindaci di quegli anni di darmi l’autorizzazione per poter entrare alla Forti e Liberi fuori orario per potermi allenare". Armando Sardi è stato legato allo sport da sempre, una passione che gli arriva dal padre Luigi, uno dei più importanti direttori del Pedale Monzese che negli anni prima della guerra ha guidato la squadra cittadina di ciclisti in numerosi successi.

La bici per Armando, assieme alla sua famiglia, è rimasta una professione, come titolare dello storico negozio di biciclette "Sardi Cicli" da poche settimane trasferito nella nuova sede in via Oreste Pennati dalla precedente sede in via Annoni. Ma per correre veloce Armando ha invece preferito contare solo sulle sue gambe: "Io ho corso fino a 75 anni – racconta Sardi – fino a quando ho avuto un ictus, ma poi ho ripreso: gli altri pazienti guardavano la Tv mentre io preferivo andare in palestra per guarire. Mi dicevano che sarei dovuto stare sulla sedia a rotelle e invece sono qui in piedi". E Sardi è davvero in forma, Berruti stesso l’ha ammesso con un po’ d’invidia, durante una mattinata in municipio in cui, assieme agli auguri di compleanno, anche Monza ha voluto dare una medaglia al suo miglior velocista.

Il sindaco Dario Allevi, assieme all’assessore allo Sport Andrea Arbizzoni, hanno consegnato ad Armando Sardi la medaglia della Luna, il simbolo ufficiale della città, assieme a un libro dedicato alla storia del Duomo di Monza. "Con orgoglio diamo il riconoscimento a Sardi – ha commentato il sindaco – Era doveroso celebrare un campione come Sardi, un esempio per lo sport ma anche per la vita. E ci auguriamo che la sua storia sia un riferimento per i giovani".