
di Barbara Calderola
Nel feudo di Berlusconi che non porta sempre bene al centrodestra la coalizione si presenta unita alle comunali. A guidare Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega e la civica Viviamo Arcore è l’avvocato 53enne Maurizio Bono, già presidente della Camera penale di Monza. Un outsider che non ama improvvisare e che da quando ha deciso di scendere in campo batte la città quartiere per quartiere.
Dovrà vedersela con altri due avversari. Luca Monguzzi, 57 anni, geometra, dipendente del Comune di Monza e sindacalista della funzione pubblica, alla testa di ImmaginArcore, la lista da due mandati in minoranza, e i 5 Stelle. Con Giuseppe Conte venuto a sostenerlo ha fatto un bagno di folla. E Paola Palma, 59 anni, assessore in carica alla cultura, all’istruzione e al commercio, erede della sindaca Rosalba Colombo alla guida di Villa Borromeo per due consiliature. L’aspirante prima cittadina è sostenuta da Pd, Prospettiva Civica e Civica Futura. Sia Bono che Monguzzi puntano l’indice sulla "mancanza di progettualità dell’amministrazione" che ha portato "alle grandi questioni aperte da un decennio: caserma dei carabinieri e casa di riposo", spiega l’alfiere del centrodestra.
"Prima di tutto bisogna chiarire che città vogliamo nel 2050 – sottolinea Monguzzi – se con 18mila abitanti come oggi, o con 50mila. Dobbiamo cioè avere in mente la direzione e non agire a casaccio affidando ai privati, in cambio di opere, singoli pezzi uno slegato dall’altro".
Palma respinge ogni addebito: "E’ facile criticare quando non si è mai avuta la responsabilità di scegliere, la verità è che 10 anni fa abbiamo ereditato una città addormentata e l’abbiamo risvegliata. Se vincerò, nel prossimo mandato potenzieremo il sociale, nel segno della continuità, la scuola sarà in cima alla lista con attenzione rivolta sia agli edifici che ai contenuti. Parteciperemo a bandi per ottenere i fondi necessari. In primo piano ci sarà anche la nuova funzione dell’ex asilo San Giuseppe, un sopralluogo di Ats l’ha decretato idoneo ad accogliere la Casa della Salute, la nuova strutture socio-sanitarie che l’Azienda aprirà sul territorio. Mentre l’ex professionale Olivetti diventerà la casa delle associazioni, che avranno così una sede unica". Monguzzi invece punta "innanzitutto sul recupero del centro storico, oggi abbandonato. Deve diventare un punto di riferimento per tutte le generazioni. Non è più così. Nella stessa logica va ristrutturata la palazzina Ats, una sede vecchia che richiede una revisione. Occorre creare ex novo centri di aggregazione completamente mancanti. Sono tutti tasselli di quel progetto complessivo la cui carenza ha portato al decadimento incipiente, anche se non ancora conclamato, sotto gli occhi di tutti. All’interno del quale bisogna risolvere il problema del traffico e scongiurare Pedemontana".
Bono cita due esempi sui guasti "provocati dall’assenza di programmazione": "Se si chiude il passaggio a livello senza prevedere collegamenti le sei torri di Arcore Sud restano tagliate fuori e l’ascensore per disabili aspetta il collaudo da sei mesi. Metterò la mia competenza a disposizione della città, la macchina ha bisogno di accelerare. Ad esempio sulle scuole vecchiotte, i soldi ci son ma bisogna andare a prenderseli nei bandi, nei progetti del Pnrr. Oggi, Arcore è un vestito di Arlecchino con pezze messe dovunque per risolvere i problemi, credo che la città abbia bisogno di una vera partecipazione mancata in tutti questi anni. Bisogna ascoltare e poi decidere. Non viceversa, altrimenti piovono ricorsi".
L’appello dei tre sfidanti agli elettori. Monguzzi: "Votatemi perché sono il solo ad avere un’idea di futuro di città, ho le competenze per realizzarla e siamo gli unici alternativi a chi privilegia logiche di partito. Vogliamo riportare la politica al giusto ruolo". Palma: "Chiedo agli arcoresi di scegliermi perché possano beneficiare delle potenzialità che derivano da 9 anni al servizio della comunità, ascolto e condivisione sono le linee che seguirò a vantaggio di tutti, nessuno escluso". Bono: "Ai miei concittadini assicuro che mi metterò a disposizione di tutti per recuperare i ritardi accumulati. Via Umberto era il salotto di Arcore e adesso non c’è più una saracinesca, è appena stato aperto il quinto supermercato, il commercio al dettaglio è morto. Credo sia indispensabile che le famiglie sappiano tutto sull’attività amministrativa. Trasparenza sarà la parola d’ordine del mio eventuale mandato".