BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Casa di Comunità al via, pronto il progetto di Arcore. E ci sarà spazio per i nonni

Gara entro fine anno per la trasformazione dell’ex asilo San Giuseppe. Ora un ordine del giorno impegna anche la Regione al finanziamento. Il sindaco Bono: “Potrebbe essere pronta a fine 2026, costo 3 milioni messi tutti da noi”

Il sindaco di Arcore Maurizio Bono

Il sindaco di Arcore Maurizio Bono

Arcore (Monza) – “Ben vengano soldi e attenzione da parte della Regione, ma noi siamo andati avanti”. Gara entro la fine dell’anno per la trasformazione dell’ex asilo San Giuseppe ad Arcore che guarda al futuro e si prepara a farsi in tre: Casa della Comunità con 17 ambulatori medici, assistenza agli anziani e Servizi sociali.

Un edificio, tante funzioni “per rispondere alla domandi di salute e di assistenza di un bacino di 50 abitanti: noi – spiega il sindaco Maurizio Bono (in foto) – Usmate, Lesmo, Correzzana e Camparada. Il progetto è una risposta alle esigenze del territorio”. Costo, 3 milioni, “messi tutti di tasca nostra”, mentre un ordine del giorno di Alessandro Corbetta (Lega) impegna Palazzo Lombardia a trovare le risorse per sostenere il piano. Fulcro dell’iniziativa, lo storico complesso di via Tomaselli, acquistato dalla città e ora pronto al fare il salto nel socio-sanitario.

Dopo uno studio dei bisogni, la Giunta ha deciso di destinare parte della vecchia scuola materna ad altri servizi e di accogliere così fra le sue pareti ristrutturate anche il Centro anziani, il Centro diurno integrato Arca (oggi in Sant’Apollinare) e i Servizi comunali alla persona (adesso in via Abate d’Adda). Tutto con spazi dettagliati al millimetro e più funzionali di quelli attuali. Il vantaggio sarà riunire in un unico punto l’intera gamma delle prestazioni.

“Per Arca significherà avere fisioterapisti e laboratori vicini”. “Un progetto complesso come avevamo annunciato – sottolinea il primo cittadino –. Il nostro piano va in un’ottica più ampia di risposta non solo per la medicina di prossimità, ma per servizi sociali e sanitari integrati”. Al centro di tutto, il San Giuseppe: “In modo diverso dal passato continuerà così a essere un punto di riferimento per tutti gli arcoresi, sia per le cure che vi potranno ricevere, che per le attività di prevenzione che vi troveranno sede”. Prelievi e vaccinazioni, guardia medica, ambulatori specialistici, promozione della salute, consultori, servizi sociali.

Tutti uno accanto all’altro, “permetteranno agli anziani di non uscire dallo stabile per una visita”, ancora Bono. Un sogno sulla carta, che costa. Dopo l’appalto, arriverà il cantiere. Già a fine 2026 “potrebbe aprire i battenti”. “L’aiuto dei consiglieri regionali per noi è prezioso – ancora il sindaco – ci permette di tenere il faro acceso su un’iniziativa che ha l’ambizione di risolvere problemi fra i più sentiti dalla gente: invecchiamo e abbiamo sempre più bisogno di percorsi tagliati su misura. Esattamente quello che faremo”.