ALESSANDRO SALEMI
Cronaca

San Rocco: perché l’antenna telefonica in mezzo alle case non è ancora stata spostata

Due interrogazioni in consiglio comunale, mentre i residenti restano preoccupati di eventuali ripercussioni sulla salute collettiva. L’Arpa, però, ha certificato il rispetto dei limiti di legge

L’antenna è stata definita incompatibile dallo stesso Comune di Monza

L’antenna è stata definita incompatibile dallo stesso Comune di Monza

Monza, 30 aprile 2025 – Una nuova area all’insegna della sostenibilità, tra edifici moderni, spazi verdi e zone di aggregazione. Ma con un elemento che stona e preoccupa: una grande antenna telefonica al centro delle abitazioni.

È quanto accade nel complesso residenziale Arborea, tra via Val d’Ossola e via Monte Grappa, a San Rocco, dove da mesi cresce il malcontento dei residenti per la mancata rimozione dell’impianto, a pochi metri da balconi e giardini.

L’antenna, un tempo collocata nell’area ex Garbagnati - una zona industriale oggi riqualificata - avrebbe dovuto essere trasferita. Lo afferma anche una delibera comunale – la numero 55 del 23 febbraio 2023 – in cui il Comune stesso riconosce l’incompatibilità dell’impianto con il nuovo contesto urbano e individua un’area alternativa.

Il consigliere di Civicamente Paolo Piffer ha depositato un’interrogazione in Consiglio comunale per chiedere il perché non si sia ancora proceduto con lo spostamento, facendosi latore delle 92 famiglie che abitano nel quartiere, destinate a salire con la costruzione degli immobili del secondo lotto.

Lo fece ancora prima (il 27 gennaio) il consigliere del Pd Pietro Zonca, ricordando alla Giunta la petizione depositata negli uffici comunali firmata da 165 cittadini residenti. Le preoccupazioni non riguardano solo l’impatto visivo, ma anche le potenziali ripercussioni sulla salute e sul valore degli immobili.

Nonostante l’Arpa abbia certificato il rispetto dei limiti di legge sulle emissioni, la maxi antenna continua a preoccupare. L’assessore ai Lavori pubblici Marco Lamperti, durante la seduta consiliare del 27 gennaio, rassicurò di avere chiesto lui personalmente le verifiche ad Arpa sull’inquinamento elettromagnetico e chiarì come “l’operatore stesso avesse previsto lo spostamento dell’antenna”, mentre l’amministrazione si premunì di trovare l’area adatta per delocalizzarla.

Secondo l’assessore, l’impedimento deriverebbe da un mancato accordo tra operatore e proprietario dell’antenna, che non avrebbe dato disponibilità allo spostamento. Dietro c’è anche un contenzioso tra Comune e operatore, relativo al canone che quest’ultimo dovrebbe corrispondere all’amministrazione.

Mentre da piazza Trento e Trieste si considera l’attività dell’operatore telefonico di natura commerciale, quest’ultimo la ritiene di interesse pubblico: in mezzo ci passa un differenziale importante di cifre che dovrebbero entrare o meno nelle casse comunali. Una volta stabilito il nuovo accordo tra le parti, dovrebbe essere il soggetto privato a farsi carico dello spostamento. Intanto però, i cittadini hanno paura.