Allenare la curiosità tra sperimentazioni e scambio culturale

La scuola Nanni Valentini di Monza promuove visite al Centro Islamico per favorire la conoscenza e l'integrazione tra culture, scoprendo similitudini tra fedi e usanze.

Allenare la curiosità tra sperimentazioni e scambio culturale

Allenare la curiosità tra sperimentazioni e scambio culturale

Il Nanni Valentini è un crocevia di sperimentazioni e scambi artistico culturali. E proprio la voglia di conoscere e approfondire le diversità ha spinto la scuola a organizzare una serie di visite al Centro islamico di Monza, in via Ghilini. Da lì, a pochi passi dal centro di Monza, risuona il canto del muezzin che chiama alla preghiera e porta la mente verso regioni lontane, mentre in sottofondo arriva il suono delle campane del Duomo. L’integrazione si fa anche così. "Nell’ambito del programma scolastico di sensibilizzazione su diversi temi – spiega la professoressa di lettere Angelina Allegra – abbiamo pensato di portare le classi seconde in visita al centro islamico, visto che l’Islam rientra nel programma di storia. Alcuni hanno amici di cultura islamica, ma di fatto la maggior parte di loro non si rende conto di quanto la cultura cristiana e quella musulmana siano intimamente legate".

I ragazzi vengono accolti da Tahany Shahin - anche se tutti la conoscono come Titti -, vice direttrice del centro, che fa gli onori di casa e invita i ragazzi a togliersi le scarpe per accomodarsi sulla lunga distesa di tappeti, che come da tradizione, accompagna alla grande sala della preghiera. Vengono ricevuti dall’Imam Hossen che inserisce il racconto della cultura islamica fra le pieghe del loro programma scolastico: "Voi frequentate una scuola d’arte e riflettete sulla bellezza e l’intelletto, anche nel Corano viene citata 49 volte la parola “intelletto“ e 20 “riflettere“ per un invito alla fede in modo critico e non per semplice tradizione".

Da qui la spiegazione dei cinque pilastri della fede (testimonianza, preghiera, digiuno, pellegrinaggio ed elemosina) e gli elementi comuni alla fede cattolica: la devozione all’arcangelo Gabriele, messaggero, Gesù e i profeti Mosè e Abramo e il riferimento al Giudizio finale. Si è poi parlato di attività sociali, culturali, autotassazione a supporto dei più poveri della comunità. "Non credevo che la religione musulmana fosse così simile a quella cristiana – commenta la studentessa Tae –. Con gli amici di culture diverse ci confrontiamo soprattutto sulle usanze diverse e si scoprono punti di vista diversi". Ogni incontro con la cultura è una scoperta: "Non sapevo che il Ramadan fosse il nome di un mese – confessa Giorgia –, pensavo che fosse il nome della pratica religiosa. Non sapevo che la storia dell’Islam fosse così simile alla nostra". Come spiega la professoressa Allegra, "i nostri giovani sono molto sensibili alle tematiche dell’integrazione e molto rispettosi".

C.B.