Alessandro ora è maturo Ma dopo la scuola c’è il buio

La famiglia del giovane autistico aveva sollevato il caso e chiesto la bocciatura "A settembre cosa sarà di questi ragazzi? Sono pronti ad affrontare la vita?"

Migration

di Barbara Calderola

Mai la promozione di un figlio alla maturità è stata una delusione così forte per una coppia di genitori. Voti eccellenti, nessuna macchia sul percorso scolastico all’artistico di Giussano per Alessandro.

Ma il problema relazionale dell’autismo, che lo ha lasciato solo in classe nei mesi della didattica a distanza e del lockdown, senza quei legami che avrebbe potuto coltivare per diventare più sicuro di sé, avevano spinto pochi giorni fa la famiglia di questo ragazzo, 19 anni, a scrivere una clamorosa lettera al sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso: "Vi prego, bocciatelo", avevano chiesto mamma e papà alla scuola e al governo. "Non è ancora pronto".

Dibattiti, repliche e interventi autorevoli, però, non hanno esaudito il desiderio. "Alessandro è passato a pieni voti, e ora?", si chiedono Melissa e Matteo Perego.

"Sono finite tutte le sue certezze. Fra chi in questi giorni si è diplomato ci sono migliaia di ragazzi autistici che come nostro figlio hanno superato la prova senza essere pronti ad affrontare la vita che verrà dopo".

Il problema è quello della capacità di stringere rapporti, di vivere in mezzo agli altri.

"Per tutti le vacanze sono sinonimo di spensieratezza, ma non per noi - aggiungono -. Non sappiamo cosa farà Alessandro adesso, fin qui le giornate sono state scandite da piccoli riti che ora non ci sono più. La sveglia presto. Lo yogurt. Il percorso quotidiano verso la scuola…". Per questo ragazzo ora tutte le abitudini sono da riscrivere.

"Ci metteremo subito al lavoro - dicono ancora mamma e papà - ma prima di farlo vorremmo dire a tutti che la capacità reale della scuola di accogliere deve essere ripensata, la società deve riconoscere le potenzialità dei giovani autistici e vedere la loro diversità come una fonte di ricchezza, mentre i luoghi di formazione e inclusione, sociale ma anche lavorativa per gli adulti disabili sono troppo pochi". Melissa e Matteo proseguono la battaglia.

La loro lettera al Governo non ha fatto cambiare idea al liceo, "che agisce in piena autonomia", aveva detto il sottosegretario Sasso, che però si era offerto di incontrarli.

"Ci andremo", aveva risposto la coppia. "Vogliamo sollevare il velo su un problema al quale le istituzioni devono dedicare attenzione e maggiori sforzi e che riguarda tantissime famiglie".