BARBARA APICELLA
Cronaca

Monza, la sfida vinta di Alessandro: "Oggi lavora come tutti gli altri"

I genitori del giovane autistico avevano chiesto invano la bocciatura alla maturità. Temevano per il suo futuro “senza rete“. Da questo caso è nato un progetto

Alessandro Perego lavora in biblioteca

Monza - Alessandro è tornato a sorridere. È felice quando varca la soglia della biblioteca di San Rocco e inizia a lavorare. La mattina si prepara di tutto punto: nello zaino la merenda e poi puntuale davanti alla porta sollecitando mamma Melissa a fare in fretta per non arrivare tardi.

Una storia carica di entusiasmo e soprattutto di dignità quella di Alessandro Perego, 20 anni, di Seregno. Alessandro è un ragazzo autistico che da qualche settimana ha iniziato un tirocinio di lavoro alla biblioteca di San Rocco a Monza, dopo avere già intrapreso un percorso anche in quella di Seregno. Dopo il diploma (contestato dai genitori) in un liceo artistico brianzolo, e l’avvio della formazione nella neonata AutAcademy all’interno del Parco di Monza realizzata proprio grazie alla sua vicenda personale, adesso per lui si aprono finalmente le porte del lavoro. "Un grazie a BrianzaBiblioteche che ha permesso ad Alessandro e ad altri tre ragazzi autistici di intraprendere questo tirocinio di lavoro – spiega la mamma Melissa –. Per loro è fondamentale: un’esperienza importante dal punto di vista formativo e sociale. Rapporti interpersonali che per ragazzi come mio figlio diventano un’importante palestra di vita, ma soprattutto li fanno sentire utili e parte di una squadra". Alessandro in biblioteca ha diversi compiti.

A Monza in questi giorni è impegnato nella trascrizione al computer del copione della recita di Natale dei bambini della scuola elementare del quartiere, oltre a sistemare libri e dvd. Anche nella biblioteca di Seregno non c’è tempo per fermarsi. Alessandro ritira i giornali, riordina quelli vecchi, sistema libri e dvd, ha archiviato le vecchie foto abbinandole a un codice e quindi rendendole facilmente accessibili. Sempre affiancato dalla sua educatrice.

«È un primo passo importante verso l’autonomia. Quello che maggiormente mi rende felice e orgogliosa come mamma è che il responsabile della biblioteca mi ha detto che ha già trovato qualche altro lavoretto da fargli fare. È bello sapere che la dedizione che mio figlio mette nel lavoro viene compresa e stimolata. Sapere che quando si organizzano le attività si pensa anche ad Alessandro mi riempie il cuore". Il percorso, naturalmente, è ancora lungo. Alessandro passo dopo passo dovrà imparare ad interagire e a lavorare anche con gli altri colleghi, non solo affiancato dalla sua educatrice. Il giovane è molto felice e grazie a questo impiego ha ritrovato quella serenità e quegli stimoli che l’emergenza sanitaria gli avevano portato via. "La sua autostima sta crescendo. Come ogni ragazzo se viene adeguatamente stimolato e coinvolto in un progetto lavorativo risponde positivamente. È preciso, attento ed è molto contento di andare a lavorare. Possono sembrare attività semplici, per qualcuno anche noiose, ma per lui sono un ritorno alla vita. Oltre ad essere la dimostrazione tangibile che i ragazzi autistici, portatori come tutti noi di talenti, se vengono adeguatamente sollecitati possono dare un importante contributo alla squadra di lavoro. I grandi risultati sono anche da un punto di vista relazionale. Alessandro sta imparando a conoscere e interfacciarsi con persone nuove, a rispondere alle richieste, a chiedere quando ha bisogno. Per lui è un grande risultato. Adesso io e mio marito Matteo stiamo tornando a sognare un futuro di autonomia lavorativa per il nostro ragazzo".

La storia dei coniugi Perego nel 2021 era salita alla ribalta delle cronache nazionali. Avevano chiesto - ma non ottenuto - alla direzione del liceo artistico frequentato dal figlio di non ammetterlo all’esame di maturità. Di permettergli di ripetere l’anno, non per recuperare le nozioni, quanto invece per completare quel percorso ponte che gli avrebbe permesso poi di entrare nel mondo dei grandi. Soprattutto da un punto di vista di relazioni interpersonali. Alessandro, però, era stato ammesso e promosso e i suoi genitori hanno intrapreso una battaglia che grazie all’aiuto delle istituzioni ha portato alla nascita a Monza di AutAcademy, un’accademia di formazione per giovani autistici con l’obiettivo finale dell’inserimento lavorativo.