
Gli alabardieri di Monza con il Papa
Monza, 24 gennaio 2018 - Dodici uomini armati, comandati da un “Sergènt”. Monza, isola di rito romano nella chiesa ambrosiana, somiglia alla Città Eterna anche per un frammento di storia dimenticato ai piedi del suo duomo. Se la celebre Guardia svizzera del Papa, infatti, è un residuo degli antichi eserciti mercenari che proteggevano i sovrani nel Rinascimento, gli alabardieri, cui la tradizione affida la custodia della Corona Ferrea, sono l’unico corpo armato della Chiesa cattolica.
Il solo a essere stato creato per la protezione di una singola reliquia, come è tuttora considerato il pregiato pezzo di oreficeria medievale con cui si incoronavano gli imperatori come re d’Italia. E ora il corpo è giunto al suo terzo centenario di vita. Lo storico Roberto Cassanelli ha raccolto in un volume la vicenda, in gran parte inedita, del gruppo di armigeri. In oltre cento pagine, arricchite da illustrazioni, foto storiche e documenti inediti, si racconta la nascita degli alabardieri in concomitanza con la restituzione al culto della Corona Ferrea (1717, l’anno di nascita di Maria Teresa d’Austria) e la prima solenne processione del Santo Chiodo (1718), quello della Croce che la tradizione vuole essere componente fondamentale della stessa corona. Nell'occasione il Governatore austriaco dello Stato di Milano inviò infatti le proprie guardie personali, degli alabardieri, appunto, per proteggere la reliquia dalla folla. Originati da questo modello, gli Alabardieri di Monza (quelli milanesi furono soppressi già alla metà del Settecento), sono giunti sino ad oggi accompagnando le alterne vicende della Corona, che da venerata reliquia fu trasformata da Napoleone in simbolo del potere. Da allora, hanno visto sfilare sovrani e stati. Dagli austriaci, ai francesi, fino ai Savoia. Un pezzo di storia che si stava perdenti, se circa trent’anni fa l’arciprete di Monza, monsignor Dino Gariboldi, non avesse fatto rinascere la compagnia ridotta ormai ai minimi termini. Ora, a ranghi completi, affrontano il proprio incarico nel nuovo millennio. Orgogliosi della recente visita in Vaticano e dall’incontro con Papa Francesco.