FABIO LUONGO
Cronaca

Al Bloom il mondo di Tom Waits. Viaggio poetico tra reading e note

A raccontarlo sul palco questa sera sarà Paolo Agrati affiancato da The Chinese Cuban Jazz Extravaganza. Una selezione di brani tradotti per portare il pubblico nelle atmosfere del grande cantautore americano.

Al Bloom il mondo di Tom Waits. Viaggio poetico tra reading e note

Al Bloom il mondo di Tom Waits. Viaggio poetico tra reading e note

Un po’ reading, un po’ concerto. Sicuramente un viaggio poetico-musicale nel mondo scalcagnato, acido e malinconico di uno dei più grandi cantautori americani, condotti per mano a scoprire le storie e la poetica che raccontano e a volte quasi nascondono le sue ballate e i suoi blues.

È quanto proporrà oggi al Bloom di Mezzago lo spettacolo dal titolo “Talking Tom Waits“, che dalle 21.30 vedrà salire sul palco di via Curiel il poeta di origini brianzole Paolo Agrati affiancato dalla The Chinese Cuban Jazz Extravaganza, una band formata da Luca Butturini alla chitarra, Alberto Pirovano al contrabbasso e Diego Potron alle percussioni. Quello che assieme squaderneranno davanti agli occhi e alle orecchie del pubblico sarà una selezione di canzoni dell’artista statunitense, scelte, tradotte e adattate per far entrare nelle sue atmosfere, nei suoi personaggi. Un evento originale figlio della passione per quei brani. "Sono vent’anni che ascolto Tom Waits, rapito dai suoni e dagli ambienti che suggerisce con strumenti e voce – racconta Agrati –. A un certo punto ho pensato di tradurne i testi: ho scoperto così una poesia e delle storie interessantissime e suggestive, e anche una sua poetica forte". "Io faccio poesia e spettacoli legati alla poesia performativa, sono uno dei pochi fortunati che riesce a fare il lavoro che gli piace, quindi col chitarrista con cui suono sempre abbiamo pensato di realizzare uno spettacolo di lettura dei testi di Waits. Poi, avendo molti amici musicisti, li abbiamo coinvolti e da una lettura è diventato un concerto, che però non è un concerto: io i pezzi li recito, ho cercato una strada tra la musica e lo spoken".

"Il repertorio è fatto di diversi brani – spiega Agrati – e in più ci sono piccole storie che racconto legate alla nascita delle canzoni di Waits. Ci sono i rimandi letterari, cose che bisogna sapere un po’ di più per capire a fondo questo autore. Raccontiamo i retroscena delle canzoni, per comprendere meglio i testi". "Lo spettacolo è un percorso nel Waits più classico, diciamo il più conosciuto: si parte con le ballad, le canzoni d’amore, e si passa ai pezzi più acidi, per portare l’ascoltatore all’interno del mondo di Tom Waits – sottolinea –. La struttura musicale rimane inalterata rispetto alla canzone originale: sopra la musica io faccio spoken, la recito, spingendo sul testo. L’adattamento consiste nel fatto che ho dovuto fare delle scelte di traduzione, lavorando su suono, armonia, metrica e senso".