BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Brianza, agricoltori disperati: “La grandine ha distrutto in 15 minuti un anno di raccolto”

Davide Nava: “Un quarto d’ora di meteo folle ha cancellato un anno di raccolto. E ora cosa diamo da mangiare ai maiali?”

L'agricoltore Davide Nara ha perso il raccolto di un anno a causa del maltempo

L'agricoltore Davide Nara ha perso il raccolto di un anno a causa del maltempo

“Veniamo da tre anni infernali e ora questo". Davide Nava apre le braccia e fissa lo sguardo sui campi di mais devastati dalla grandine. Un mare verde piegato per terra. Giovedì, in una manciata di minuti, chicchi come palle da tennis "hanno cancellato un quinto del raccolto, il 20% è perso. Ma a pochi chilometri, nell’hinterland, c’è chi non ha salvato niente" e quasi quasi si sente fortunato.

Il presidente dei Giovani di Coldiretti guida l’azienda di suini fondata dal nonno Enrico nel 1945 e il granoturco gli serve per dar da mangiare agli animali. La tempesta del fine settimana – "l’altra faccia della siccità dell’anno scorso che ci ha portato via tutto" – "è arrivata nel pieno della coltivazione: tanta fatica e un quarto d’ora di meteo fuori scala ha cancellato il nostro lavoro. La differenza con il 2022 è che le bombe d’acqua colpiscono a macchia di leopardo, la carenza di pioggia invece ha avuto effetti devastanti generalizzati".

Strette fra inflazione e margini sempre più risicati, "le cascine si sono già indebitate per rimanere in piedi, dopo il Covid, i rincari delle materie prime e il caro-spesa – sottolinea l’imprenditore – non chiediamo soldi in banca per investimenti, ma per avere liquidità e andare avanti, o per rientrare. La totalità della categoria ha esaurito i propri risparmi da tempo. Per noi la crisi è cominciata con il virus e non è ancora finita. Io e tanti come me stiamo ancora aspettando gli indennizzi dei rialzi legati al conflitto russo-ucraino".

Ma pure per l’accesso al credito sono dolori: "I tassi sono aumentati del 300% e in questa situazione di difficoltà il capitolo prestiti rischia di infliggerci il colpo finale. Chi è alla prima generazione è ancora più esposto, qualcuno non ce la farà". Chi invece ha alle spalle una storia familiare "ha qualche chance in più. Ma anche noi siamo allo stremo. Chi si è ritrovato con i magazzini vuoti a causa del maltempo deve riseminare daccapo e aspettare l’autunno per nutrire i propri capi".