A Limbiate una nuova caserma per non perdere i carabinieri

Il Comune di Limbiate affronta la necessità di una nuova caserma dei carabinieri, con costi e accordi in discussione. L'opposizione solleva dubbi sul finanziamento e la responsabilità della spesa. Polemiche sul presunto "ricatto" del Ministero.

A Limbiate una nuova caserma per non perdere i carabinieri

A Limbiate una nuova caserma per non perdere i carabinieri

Una nuova caserma dei carabinieri messa a bilancio per il 2025: servono 2,5 milioni di euro e l’accordo con la Provincia per la cessione del terreno per non rischiare di perdere il presidio territoriale dell’Arma.

Il tema è stato affrontato durante l’ultima seduta di consiglio comunale, suscitando qualche perplessità da parte dei gruppi d’opposizione con il consigliere del Movimento 5 stelle, Michele Papa, che ha parlato apertamente di una sorta di “ricatto“ a cui sarebbe sottoposto il Comune per realizzare una nuova caserma, al fine di evitare la chiusura definitiva dell’attuale struttura. A Limbiate è presente da decenni un comando stazione carabinieri, nel quartiere Mombello, di nella vasta area di proprietà della Provincia di Monza e Brianza, all’interno del comprensorio dell’ex Antonini, sul lato dell’Istituto Corberi. A parlare esplicitamente di rischio chiusura è stato il sindaco Antonio Romeo (nella foto): "La caserma è obsoleta, non a norma e non risponde alle esigenze del personale. La stutttura è di proprietà provinciale. Noi abbiamo manifestato da sempre la nostra disponibilità a farci carico della manutenzione dello stabile ma non possiamo farlo su una proprietà che non è nostra. Con la prefettura e il comando generale dei carabinieri, abbiamo già garantito il nostro interesse a mantenere la caserma sul territorio, non possiamo permetterci di perderla. La Provincia deve garantire la messa a norma dell’attuale struttura e mettere a disposizione il terreno per la costruzione della nuova che sarebbe a carico del Comune. Oggi abbiamo carabinieri che non risiedono in caserma a Limbiate ma a Desio e vengono qui a lavorare. Se aumentiamo la disponibilità, questa caserma diventerà più appetibile per il personale, oggi non lo è". In aula però qualcuno ha mostrato perplessità sul costi e, soprattutto, sul "chi paga?".

"Mi chiedo come mai tutto l’onere per costruire una nuova caserma dei carabinieri sia in carico ai Comuni", ha detto Daniele Lodola di Limbiate Solidale, aggiungendo che un presidio di sicurezza rischia di diventare "un vanto solo se te lo puoi permettere".

Più polemico Michele Papa del Movimento 5 Stelle: "Mi sembra un ricatto da parte del Ministero: se non mi fate gli alloggi tolgo gli uomini. Se tutti i ministeri ragionassero così, allora quello dell’Istruzione direbbe non ti mando insegnanti se non fai gli alloggi, quello della Sanità non ti mando medici…". Fino alla stoccata politica: "In questo Paese si vota per mandare armi per guerre altrui, mentre per la caserma dei carabinieri ci dobbiamo fare un mutuo noi". Alle affermazioni di Papa ha replicato sbalordito Antonio Castiglia di Fratelli d’Italia: "Ricatto mi sembra una parola eccessiva e grave".

Gabriele Bassani