Johnson Righeira: "Vamos alla playa, la mia energia"

L'artista e il remix del brano che gli ha cambiato la vita. "Dopo quel successo è iniziata la gavetta"

Johnson Righeira, al secolo Stefano Righi

Johnson Righeira, al secolo Stefano Righi

Milano, 24 giugno 2020 - E alla fine “la bomba estalló”. Ma non quella atomica cantata dai Righeira in “Vamos alla playa”, quanto un virus microscopico e feroce capace di chiudere sottochiave il mondo per mesi. Anche per questo venerdì prossimo Stefano Righi, pardon Johnson Righeira, torna sul mercato del disco con una versione remix del brano che gli ha cambiato la vita. Dopo aver messo una pietra (tombale) sul sodalizio con Michael Righeira, al secolo Stefano Rota, “Johnson” fonda una sua etichetta ed entra a gamba tesa nell’estate con ben tre produzioni tra cui, appunto, il remake 2.0 del tormentone balneare anni Ottanta per eccellenza.

Johnson, già il nome dell’etichetta suona un po’ goliardico: Kottolengo Recordings. "Abito a Torino in zona Porta Palazzo e proprio difronte a casa mia c’è un’ala del Cottolengo. E poi in dialetto ‘cutulengu’, abbreviato ‘cutu’, vuol dire pazzo, folle. Quindi mi sembrava che tanto sotto l’aspetto toponomastico che sotto quello concettuale fosse il nome giusto per una mia creazione. Ci ho messo la ‘k’ per dargli un tocco punk e omaggiare a quegli Skiantos che rimangono uno dei miei gruppi di riferimento; tant’è che ho intenzione di produrre il nuovo progetto di Dandy Bestia. Con l’etichetta abbiamo iniziato pubblicando ‘Te ballu’ di Panza Belly e ora andiamo avanti". Venerdì arriva questa versione inedita di “Vamos a la playa”. "Anche se ho saltato tutti gli anniversari di quel pezzo, era ormai da tempo volevo far uscire il demo originale, quello che nell’82 presentai ai fratelli La Bionda chiedendogli di produrlo. Cercavo, infatti, una dinamica sonora migliore di quella della musicassetta. Anche se l’idea è di andare oltre e trarne pure alcuni remix. Tutto questo per celebrare i miei 40 anni di attività… e festeggiare, tristemente, i 60 che compio a settembre". Per non farsi mancare nulla, il 3 luglio pubblica pure una cover de “Il Veliero” di Battisti col misterioso marchio The Italiani. "‘Italiani’ è lo spettacolo che porto in giro, assieme al trombettista jazz Giorgio Li Calzi e con Gianluigi Carlone della Banda Osiris, in cui figura pure questa versione de ‘Il veliero’. Abbiamo preferito chiamarci The Italiani. Suona un po’ come Thegiornalisti, ma tanto ormai loro si sono sciolti". Perché reinventarsi discografico? "All’inizio ho avuto la fortuna di divertirmi molto e siccome allora le cose andavano meglio di ora, ho pensato di tornare a farlo con qualcosa che mi appassiona. ‘Vamos alla playa’ mi ha regalato il successo istantaneo, ma la gavetta prima o poi la devono fare tutti. E a me è toccata poi".  

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