
Olimpia Milano
59
Virtus Bologna
64
OLIMPIA : Davies 11, Thomas 2, Mitrou-Long 13, Pangos 6, Tonut 1, Melli 9, Ricci 2, Hall 8, Baldasso 1, Alviti ne, Hines 5, Voigtmann 1. All. Messina.
SEGAFREDO BOLOGNA: Cordinier 7, Belinelli ne, Pajola 2, Bako, Jaiteh 2, Lundberg 7, Shengelia 12, Hackett 1, Mickey 14, Weems ne, Ojeleye 4, Teodosic 15. All. Scariolo.
Arbitri: Hierrezuelo, Mogulkoc, Obrknezevic.
Note: parziali 23-12; 35-39; 41-53. Tiri da due: Milano 1529; Virtus Bologna 1535. Tiri da tre: 520; 924. Tiri liberi: 1424; 712. Rimbalzi: 35; 37.
di Massimo Selleri
Grazie a tanta difesa e una prova corale dove tutti hanno portato il proprio mattoncino la Segafredo mette a segno un colpaccio importante a Milano facendo suo quello che viene definito il derby d’Italia.
Nel disegnare la squadra la Virtus in versione Eurolega doveva girare su tre giocatori che avevano il compito di prendere per mano i compagni nel massimo campionato europeo. Sarà un caso, ma nella prima partita in cui di fatto Toko Shengelia, Milos Teodosic e Daniel Hackett hanno la possibilità di giocare insieme senza problemi di condizione fisica o di recupero, ecco che la formazione allenata da Sergio Scariolo produce la prestazione che pochi si aspettavano presentandosi al Forum tirata a lucido e mettendo la museruola adun avversario che, sulla carta, risulta essere più forte dei bianconeri nonostante le assenze di Gigi Datome, Billy Baron e Shavon Shields.
Se per il serbo e per il georgiano c’è il tabellino a spiegare cosa i due portano alla causa, per Hackett c’è tutto il lavoro che le statistiche non registrano, vale a dire una difesa più che ruvida, agevolata anche dal fatto che i meneghini hanno le polveri bagnate dalla lunetta chiudendo l’incontro con un deludente 1424 ai liberi.
Tra i meriti dei bolognesi c’è anche quello di non lasciare che il morale finisse sotto i tacchi dopo che il primo quarto si è concluso sul 23-12 in favore dei padroni di casa. Da lì in poi parte una partita completamente diversa con gli ospiti che trovano approfittano dell’inspiegabile appannamento lombardo con Messina che continua a rimescolare le carte a caccia di un quintetto che aprisse la scatola bianconera.
La Segafredo tocca il +15 (43-58) e poi riappaiono gli spettri visti con Kaunas e con Villeurbanne con il tabellone che indica il punteggio di 53-59 a 2’46’’ dalla fine. Subito canestro del monumentale Mickey, poi tripla di Mitrou-Long e a seguire 12 di Davis. Con 36’’ è la tripla di Teodosic a chiudere l’incontro. Grande festa, vista anche la forte rivalità tra i due club.