MATTIA TODISCO
Sport

Nuovo San Siro, il progetto: oltre mezzo miliardo di spesa e 55mila posti

Ancora un mese al massimo, poi il faldone arriverà nelle mani di chi di dovere. Inter e Milan vogliono stringere i tempi per la consegna del progetto

L'area dello stadio Meazza, il nuovo impianto verrà costruito nello spazio dei parcheggi

L'area dello stadio Meazza, il nuovo impianto verrà costruito nello spazio dei parcheggi

Milano, 27 marzo 2019 - Ancora un mese al massimo, poi il faldone arriverà nelle mani di chi di dovere. Inter e Milan vogliono stringere i tempi per la consegna del progetto del nuovo stadio. Da società in attesa, quella nerazzurra si è trasformata in quella che fa attendere, per valutare al meglio le due possibilità sul tavolo: la riqualificazione del Meazza, presa come prima strada fino a qualche mese fa, o la costruzione di un impianto ex novo, ipotesi che il club rossonero ha sposato in toto con l’arrivo di Ivan Gazidis (nella foto) lo scorso dicembre e che anche i nerazzurri sembrano oggi inclini a poter abbracciare. Ci sono dei pro che stanno facendo pendere la bilancia verso un lato, primo tra tutti l’eventualità che i tempi del cantiere si allunghino.

Il vecchio San Siro sarebbe un «paracadute» da poter usare fino al completamento dei lavori del nuovo impianto, per poi eventualmente pensare all’abbattimento (ma questo al massimo toccherà al Comune). In più ci sarebbe maggiore libertà di manovra per quelle che sono le modifiche ritenute fondamentali: la capienza ridotta rispetto all’attuale Meazza, da oltre 80 mila a non più di 55-60 mila, e l’ampliamento della zona dedicata all’hospitality che prenderebbe uno spazio attorno ai 10 mila spettatori.

Anche qualcosa i tempi dovessero accelerare, dalla presentazione del progetto fino all’avvio del cantiere ci sarebbero passaggi intermedi di non secondario conto. Innanzitutto i costi che oscillano tra i 500 e i 700 milioni di euro, almeno come base di partenza, il che comporta la necessità di cercare un finanziamento da parte di entrambi i club. La buona notizia è che le spese per le strutture non fanno parte delle uscite che l’Uefa pone sotto la lente d’ingrandimento per il Fair Play Finanziario, il che permette anche al Milan (in piena battaglia con l’organo continentale per le questioni relative al bilancio) di non doversi preoccupare delle conseguenze in tal senso. 

 

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