Milan-Roma, Pioli crolla ma rilancia: “Abbiamo tutto per rimontare, chiedo più coraggio”

Ko per 1-0 a San Siro nell'andata dei quarti di Europa League, il tecnico sotto esame: “Abbiamo giocato discretamente. Leao? Non può sempre saltare tutti”

Il tecnico rossonero Stefano Pioli nella gara d'andata dei quarti di Europa League

Il tecnico rossonero Stefano Pioli nella gara d'andata dei quarti di Europa League

Milano, 12 aprile 2024 – Va alla Roma l'andata dei quarti di finale di Europa League contro il Milan. Un 1-0 firmato Mancini che tiene i giochi aperti in vista del ritorno ma che ha anche mostrato un Diavolo lontanissimo parente di quello arrivato a San Siro, con un curriculum di sette vittorie consecutive.

Stefano Pioli lo sa bene, ma tocca i tasti dell'orgoglio: “Me ne aspetto tanto all'Olimpico, dobbiamo dimostrare di essere una grande squadra. E se c'è qualcuno che può rimontare siamo proprio noi”.

Le mancate occasioni del Milan

Proprio l'orgoglio, nel finale, avrebbe potuto portare al pareggio: due traverse colpite da Adli prima e Giroud poi. Pesante l'errore del centravanti, seppur di destro (non il suo piede) ma in area piccola. Resta poi, per l'arbitraggio, qualche sassolino, a dir poco, nella scarpa: “Preferisco parlare di calcio. Ma l'azione che ha portato all'angolo del gol mi è sembrata viziata da un fuorigioco di Lukaku. E nel finale, in area della Roma, Abraham ha cercato di colpire la palla di testa, ma l'ha presa di mano”.

Le scelte di Pioli e il 4-4-2 vincente di De Rossi

Il tecnico finisce comunque (ancora) sul banco degli imputati mentre invece le scelte di De Rossi hanno fatto la differenza fino al calo finale giallorosso. In primis quel 4-4-2 ad hoc con El Shaarawy ala destra, chiamato ad un doppio lavoro (ben fatto) su Leao e Theo Hernandez: “Non ce lo aspettavamo, ma non è cambiato niente rispetto a come avevamo preparato la partita. Abbiamo trovato meno spazi sulla nostra sinistra, ma abbiamo creato di più dall'altra parte”, ha riferito il tecnico rossonero al termine del match.

L’aggressività della Roma 

L'ago della bilancia, per Pioli, è stata la differenza di aggressività: “Volevamo pressarli alti, a partire da Giroud e Leao sui loro centrali. Lo abbiamo fatto anche in difesa, ma senza cattiveria. L'aggressività funziona quando le distanze sono giuste: la squadra è stata generosa, ma non col coraggio che serviva. Abbiamo giocato una discreta partita, ne serviva una ottima perché il livello si è alzato a questo punto. Abbiamo tutto per fare diversamente all'Olimpico giovedì prossimo”.

Leao, il protagonista mancato

Inevitabili le domande sul protagonista mancato della serata, Leao: mai in partita, sostituito al 78esimo tra i fischi, uscito da San Siro visibilmente nervoso. “Rafa è stato poco largo e così ha favorito la Roma. Ma non possiamo aspettarci che sia sempre lui a saltare due o tre avversari. Fino a ieri veniva decantato, sono sicuro che farà tesoro di questa partita”.

Dovrà farlo anche Pioli: il suo Milan non ha certo entusiasmato il numero uno del club, Gerry Cardinale, presente a San Siro in quelli che sono a tutti gli effetti giorni di fuoco.

Domenica la sfida sul campo del Sassuolo (ore 15) con l’obiettivo di vincere per poi sperare che l'Inter (alle 20.45) non faccia altrettanto col Cagliari: se infatti la squadra di inzaghi vincesse contro i rossoblù il derby di lunedì 22 diventerebbe decisivo per lo scudetto. Poi il ritorno di Europa League, competizione diventata obiettivo dichiarato. A Roma, giovedì prossimo, non si può più sbagliare.

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