
Uno dei rigori
Milano, 1 marzo 2018 - Sarà il Milan ad affrontare la Juventus nella finale di Coppa Italia in programma il 9 maggio, in gara unica, all’Olimpico di Roma. Dopo una battaglia di oltre due ore e l’interminabile spietata “lotteria“ dei rigori (ben 14), passa la squadra rossonera. “Bugiardo“ lo 0-0 maturato fino ai supplementari (viste le tante occasioni da gol), poi ci ha pensato Donnarumma (bravo a respingere i penalty di Milinkovic e Lucas) a spalancare le porte del successo (4-5) nonostante gli errori di Rodriguez e Montolivo. Per i rossoneri il tredicesimo risultato utile di fila a conferma di un 2018 strepitoso (appena 4 reti subìte).
Eppure non era cominciata bene: tanta Lazio e poco Milan nel primo tempo, anche perché se da una parte i biancocelesti schiacciavano subito il piede sull’acceleratore, dall’altra i rossoneri cercavano di “addormentare“ il match. Un errore, perché così facendo il Milan veniva schiacciato all’indietro e frequenti erano gli errori nei disimpegni. A turno sbagliavano Rodriguez, Biglia e persino Donnarumma, ma fra i pali il portiere era bravissimo a respingere le conclusioni di Immobile e Milinkovic Savic. Quel che mancava agli ospiti era la spinta sulle fasce, quindi ci si affidava ad isolate iniziative personali: bravo Suso (18’) ad “esaltare“ Strakosha. Un lampo nel grigiore dei rossoneri, i quali rischiavano prima del giro di boa (pure un rigore reclamato dai biancocelesti per contatto Biglia-Luiz Alberto) Gattuso dava la scossa ai suoi nello spogliatoio e infatti in campo tornava un Milan più tonico e coraggioso. Vero che la Lazio continuava ad avere più possesso palla, ma i rossoneri reagivamo sempre pericolosamente in ripartenza e sfioravano il vantaggio prima con Calhanoglu e poi con Calabria. Bravissimo in entrambi i casi Strakosha a respingere.
Squadre col fiatone dopo un’ora abbondante di gioco, entravano Felipe Anderson da una parte e Kalinic dall’altra al posto dello stremato Cutrone. Più concreto ed efficace il brasiliano, alcune sue accelerazioni mettevano in crisi i rossoneri, al punto che Gattuso chiedeva anche a Suso e Calhanoglu di arretrare. Con poca benzina nelle gambe le due squadre arrivavano ai supplementari: Romagnoli determinante in chiusura su Immobile, Calhanoglu impegnava Strakosha su punizione, mentre la Lazio si allungava consentendo al Milan pericolose ripartenze (Kalinic sbagliava un gol fatto). Il verdetto ai rigori, con l’errore decisivo di Luis Felipe (tiro alto) dopo le prodezze di Donnarumma.