MATTIA TODISCO
Inter

Inter-Lookman, Marotta fissa i paletti: verità in due-tre giorni. O si chiude o si cerca altro

Il via ufficiale alla stagione dei nerazzurri: il presidente e il nuovo tecnico Cristian Chivu affiancati nella prima conferenza stampa. L’allenatore vuole una squadra camaleonte: “Saremo più ibridi e imprevedibili”

Il presidente dell'Inter Giuseppe Marotta; a destra, Ademola Lookman: cambierà squadra ma non i colori sociali?

Il presidente dell'Inter Giuseppe Marotta; a destra, Ademola Lookman: cambierà squadra ma non i colori sociali?

Milano, 28 luglio 2025 – Il via alla stagione dell'Inter arriva poco dopo il termine di quella precedente. Poche vacanze e si è di nuovo ad Appiano Gentile, chi dal 23 luglio e chi da sabato scorso (la maggior parte dei giocatori).

Il presidente

Oggi, lunedì 28 luglio, il primo vero allenamento in gruppo dopo i test iniziali. "Nell'ultimo quinquennio in Italia siamo la società che ha vinto di più, sette titoli, e che ha conseguito più punti in Serie A, partecipando con continuità alla Champions League, cosa che alcuni competitor non hanno fatto, arrivando due volte in finale - dice il presidente Beppe Marotta nella prima conferenza stampa stagionale al centro sportivo nerazzurro - Sono dati significativi di un lavoro che si è concretizzato nell'ultima stagione con 63 partite, decine in più di alcuni competitor. Siamo arrivati in fondo in tutte le competizioni. Ci è mancato un centimetro che dobbiamo colmare. Ripartiamo con le stesse ambizioni. L'Inter ha una storia da difendere per cui è inutile nasconderci dietro frasi gratuite, siamo abituati a dire che vogliamo vincere. Se non ce la faremo vuol dire che gli altri sono stati più bravi di noi, ma l'obiettivo è quello".

Come rinforzo si parla soprattutto del possibile arrivo di Lookman e anche in questo caso Marotta non si nasconde. "Con Luca Percassi qualche parola l'ho scambiata, fa parte della logica. Bisogna alzare l'asticella e non aver paura di chiedere i giocatori bravi, ma dire cosa accadrà è prematuro. Abbiamo anche altri nominativi. In 2-3 giorni arriveremo alla conclusione di un confronto tra Inter e Atalanta, se ci saranno le condizioni faremo una negoziazione concreta, altrimenti si faranno scelte differenti".

Il tecnico

Al fianco di Marotta, l'allenatore Cristian Chivu, che ha già affrontato un Mondiale per club terminato agli ottavi di finale. "Si riparte con lo spirito giusto per restare competitivi - dice il tecnico -. Le aspettative ci sono come sempre, da quando questa squadra è nata. Credo che la testimonianza di quel che ha fatto il gruppo sia nei risultati. Una squadra che vince titoli o lotta per vincerli e fa due finali di Champions e una di Europa League è testimonianza di un gruppo solido, forte, consapevole di quel che può dare. Nuovo modulo? Contano i principi. Vogliamo essere aggressivi, verticali, mantenendo un certo equilibrio e i risultati attraverso i momenti della partita e della stagione. È un'Inter che vuole essere più ibrida e imprevedibile. C'è tanto lavoro da fare, ma questa squadra ha giocatori che sanno adattarsi".

Si riparte dopo le discussioni che hanno chiuso il già citato Mondiale, caratterizzato da una riunione a Charlotte il giorno dopo la sconfitta col Fluminense e un botta e risposta (anche via social) tra alcuni componenti della squadra. "Abbiamo avuto una discussione su cose successe e non dette - continua il tecnico -. Fanno parte di uno spogliatoio maturo, che ha tanta voglia di vincere e ogni tanto ha bisogno di qualche chiarimento. Purtroppo a maggio le cose non sono andate come si voleva, a livello mentale qualcosa subisci perché c'è amarezza, ma il bello del calcio è che arriva la stagione successiva e si riparte da zero. Certe cose devono darci motivazione per lavorare un po' di più e avere più ambizione e consistenza. Personalmente farò del mio meglio per essere all'altezza e far tornare qualcosa alla società. L'Inter è nel mio cuore e lo sarà sempre, cercherò di ridare anch'io qualcosa di quel che è stato dato a me. Non partiamo da favoriti? Io conosco una sola via: lavorare e dare il massimo. Poi raccogli quel che semini. Ovvio che le squadre che ambiscono a vincere sono sempre le stesse, più o meno, ma contano i fatti più delle parole. Bisognerà pedalare tanto".

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