
La 4x400 con Edoardo Scotti, Vladimir Aceti, Matteo Galvan e Davide Re
Milano - Nel momento d’oro dell’atletica leggera italiana, che si appresta a vivere il Golden Gala del 10 giugno a Firenze, non manca l’apporto della Lombardia. Particolarmente nelle staffette, dove uno degli azzurri che hanno conquistato applausi nelle più recenti apparizioni (secondo posto agli Europei a squadre nella 4x400, quindi una gara sui 400 vinta a Samorin settimana scorsa), viene dalla Brianza. Vladimir Aceti, 22 anni, nato in Russia ma giussanese d’adozione, in Italia dal 2004, sta inseguendo la miglior condizione verso Tokyo.
In Slovacchia, oltre al successo, lei Aceti ha stampato il personale della stagione sul giro di pista... "La gara è andata bene, soprattutto considerando che l’abbiamo inserita all’ultimo e che ne ho avuta un’altra tre giorni prima. Da 46.51 del meeting di Savona a 46.06 è un bel salto. Direi che la strada è buona. Mi mancavano un po’ gli ultimi 100 metri, ma metto in conto tutto. Il caldo, il viaggio. Alla fine ho vinto un meeting internazionale, sono soddisfatto". Buoni riscontri anche in vista della 4x400 che ci sarà a Tokyo? "In teoria chi ha fatto la staffetta ai recenti Europei dovrebbe fare anche quella in Giappone. Sappiamo che nessuno è ancora al top. La stagione è lunga, ci sono un po’ di gare da fare. Dopo un po’ di recupero spero di migliorare ulteriormente al Golden Gala, facendo bene quello che finora mi è mancato". Gli obiettivi a breve termine quali sono? A inizio stagione l’allenatore mi ha chiesto se volevo provare a entrare nei primi 48 del ranking Iaaf e ho detto sì. Non è semplicissimo, abbiamo dovuto cercare gare di livello perché ci sono i punti in palio del ranking. Il meeting in Slovacchia è stato scelto per questo". E a livello di squadra azzurra? "Stiamo crescendo tantissimo, siamo felici. Da quando ho iniziato a fare atletica non ho mai visto tre atleti sotto i 46. Ci sono tanti giovani che stanno crescendo, si vede un cambiamento". Dove potete arrivare con la staffetta a Tokyo? "La finale olimpica sarebbe già un successo enorme, non è una cosa che scordi. Se va tutto bene speriamo nel record italiano, per me possiamo abbattere il muro dei tre minuti".