Olimpia Milano, Simone Fontecchio: "Un'occasione imprevista, lavorerò per meritarla"

La nuova ala 21enne dell'Emporio Armani Milano si presenta dopo i primi allenamenti della stagione. Classe 1995 è uno dei giovani più interessanti del campionato italiano.

Simone Fontecchio

Simone Fontecchio

Milano, 25 agosto 2016 - Un roster così ampio come quello dell'anno prossimo dell'Olimpia Milano può sembrare pieno di conferme (ben 8), ma anche di tante novità con i 7 nuovi arrivati a vestire il biancorosso nella prossima stagione. Effetto dell'adeguamento della formazione meneghina per farsi trovare pronta a fronteggiare il doppio impegno da almeno 60 partite tra Serie A ed Eurolega. Lavorando sul mercato interno l'Emporio Armani è riuscita ad accaparrarsi uno dei giovani più interessante del panorama italiano, sicuramente quello che aveva il maggior minutaggio in queste ultime stagioni. Si tratta di Simone Fontecchio, classe 1995, tanto talento al servizio di un fisico da guardia di dimensione europea, ma che deve disciplinarsi tecnicamente e mentalmente. E' praticamente l'unico giovane del campionato italiano che ha giocato con continuità con 27.1 minuti a partita nell'ultimo biennio alla Virtus Bologna tra alterne fortune perchè dopo il raggiungimento dei playoff nel 2015, nello scorso maggio invece è arrivata la prima rocambolesca retrocessione dei bolognesi in A2. Sembra un paradosso, ma questo ha aperto la strada al Fontecchio biancorosso. Si, perchè il 21enne era legato da un contratto quinquennale firmato nel 2014 con le "V nere", ma proprio la "discesa agli inferi", per un accordo firmato tra Giba (il sindacato giocatori) e LegaBasket, rende nulli i contratti pluriennali dei giocatori di Serie A. Così, di colpo, Fontecchio si è trovato libero e l'Olimpia si è letteralmente tuffata sul giocatore firmandolo fino al 2019.
 
"Nella sfortuna di una retrocessione amara - spiega lo stesso Fontecchio - mi si è aperta un'occasione incredibile, alla quale francamente non pensavo minimamente. E' sicuramente il modo per mettersi alla prova. Devo lavorare molto e assaporare ogni minuto che riuscirò a conquistarmi". Proprio lui rischia di essere uno di quelli che pagherà la "deregulation" totale dell'eleggibilità dei giocatori in Eurolega visto che la quota italiani lo "proteggerà" solo in Serie A: "Sono consapevole - dice la guardia che vestirà il numero 2 - che sono arrivato in una situazione diversa rispetto a Bologna dove avevo un certo peso e sapevo anche di potermi permettere qualche errore. Qui non si può fare, la concorrenza è altissima, ma è stimolante. Iniziano a lavorare duro questo mese di preparazione, poi vediamo". Figlio d'arte (sua madre Malì Pomilio fu azzurra di basket per 63 volte negli anni '80, suo padre Daniele fu olimpionico sui 110 m hs nel 1984), sarà l'occasione per lui anche di fare il suo esordio in Europa: "E' certamente uno dei motivi per cui questa avventura a Milano sarà bellissima. Un'esperienza nuova completamente, ma quello per cui i giocatori europei si impegnano per anni. Arrivarci a 21 anni è già un grande orgoglio, ma ora devo lavorare per meritarmela adesso e nel futuro. Una bella sfida".
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